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3 ottobre 2011

impressioni per forza di corsa

Dice uno scopre il calcio. Succede in quel modo che, quella volta – la primissima – che posa l'occhio sulle 22 coppie di gambe incrociantisi, quel brulichio variopinto di colori in campo verde gli gusta non poco e in un amen, al massimo in una settimana, eccolo che ci ricasca a posare l'occhio sul fòbal e bum, ce lo siamo giocati, sarà schiavo del cuoio per tutta la vita ma più ancora per il cuore.

Ecco, a quell'ex-poppante lì, vuoi perché alla foggia da spettatore ha coniugato alla bell'e meglio quella da protagonista (al massimo nel praticello dietro casa, facciamo a capirci), vuoi perché comunque il primo dei due ruoli l'ha portato in scena quelle cinque/seicento volte, alcune impressioni del meraviglioso gioco del sono rimaste volenti o dolenti marchiate sulla pelle. Quindi, attraverso le impressioni di cui, vi andrò a spiegare il perché e il percome della sesta giornata di A, che poi è la quinta e bòn, tocca abituarcisi.

La prima orma sulla pelle inscritta dalla palla da calci racconta di una legge che, più la leggo e più me ne convinco, tenderà a permanere immutata per le future generazioni di bimbi con la cresta e i piedi incantati. Codesta legge e l'impressione che la canta ci costringono a partire in retromarcia, nel narrar le gesta calcio-italiche di appena iniziato ottobre: Juventus Stadium, sì? Domenica sera, chiara la scena? Silenzio, recito l'adagio (non perché non sia scontato come gli abiti estivi a luglio ma perché, dedotto lo sconto, a qualcuno dei protagonisti non pare affatto così lampante): «Al giuoco del calcio, se non corri non vinci». Corollario alla definizione: «Come detto, ma anche difficilmente pareggi, più spesso Bonera ci fa una figura magra anzichenò». Adesso potremmo star qui a blaterare che:

  • La Juventus è matura, affamata, umile, rinnovata, atletica;
  • Il Milan ha troppi infortunati e andrà giudicato solo dopo la sosta;
  • È l'anno della Juve: ci ha lo Stadio nuovo di zecca, ci ha Conte che – chissà chi l'ha deciso – è un predestinato, ci ha la simpatia di quelli tutti belli ripuliti perché – poveri – gli è toccata la seriebì e lo scudetto del 2006 insomma proprio non glielo vogliono ridare, ci ha questo, ci ha quello.
A me quel che rimane addosso si riassume nella sensazione che, da qualche anno, contro il Milan, basta correre un tantino, che poi a quelli il culo gli si abbassa tanto quanto a Seedorf. Ah, no, pure un'altra cosa. Se quando ti giri verso lo schermo le immagini ti sorprendono con un 21 che, prima di realizzare che la trasmissione non è in bianco e nero, ci metti i tuoi bravi cinque secondi, benvenuto nel club dei nostalgici; smettila pure di pizzicarti, tanto quello è proprio Pirlo e non è un incubo.

Il pomeriggio domenicale mi ha annoiato, ha fatto gol Giovinco, di più non so. C'era pure la Ventura a Sky in Campo, vi pare che si potesse sopportarre la diretta?

Il sabato sera mi sa che non ha annoiato nessuno, al massimo ha fatto scendere le palle ai nuovi fan, loro malgrado, di Ranieri. Oh, Rocchi ne ha presa una? Facciamo mezza? Zanetti falcia in corsa Lavezzi, niente. Obi ruba la palla più cristallina degli ultimi 4 campionati e si piglia un giallo. Poi lo stesso omonimo di una catena di ferramenta (dotato calcisticamente tanto quanto) caccia una spintarella a Maggio – reo di essere più veloce di lui – ma ha almeno l'accortezza di farlo fuori area; Rocchi ne intuisce la malizia e lo caccia, fischiando comunque il rigore e cambiando la partita. A quel punto, i nerazzurri s'incazzano come biscioni e Rocchi Horror si mette a girandolare il giallo, ammonisce anche la zia di Chivu e, quando tutto sembra sedato – o raso al suolo –, caccia pure l'allenatore affratellato con Mourinho come le zucchine e la ghisa.
Si dirà, e sarà pur vero, che gli arbitri sono umani e sbagliano, esattamente come sbagliano i portieri, i difensori, gli attaccanti, i ragionieri. Ecco, a questo punto mi sorge un gargarismo di seconda impressione: se un attaccante sbaglia, se un difensore o un portiere sbagliano, perfino se il ragionier Fantocci sbaglia... ci rimettono loro, no? Perdono (va be', Fantocci parte perdente e perduto, ma capitemi). Ecco, su questa mia epidermide usurata dal troppo calcio, s'è tracciata la sensazione che, se sbaglia un arbitro, perde qualcun altro. E non mi pare così bello.
Tutti gli altri sport hanno intuito che alle telecamere riesce di testimoniare come i regolamenti non vengano fatti rispettare, così le hanno assunte e adesso le fanno lavorare per la loro credibilità (senza che gli arbitri abbiano messo il broncio). Al calcio questa rivoluzione copernicana non riesce. Del resto, scrivere una regola dev'essere questione ben faticosa. Che c'entra questa divagazione con l'impressione/legge di cui sopra? Semplice: le telecamere corrono più dell'arbitro, quindi vincono.
Sia chiaro, non che me ne freghi qualcosa di una Giustizia del Calcio, ma si smettesse di blaterare di facezie per ore, le orecchie del povero teleutente trovo ne gioverebbero. E forse apprezzerebbero di più – le orecchie e pure gli occhi – i gesti e le gesta, tipo quelli del Napoli.

O della Roma, che sembra aver trovato non dico la quadratura del cerchio, ma almeno quella del quadrato. Ecco, cos'è cambiato rispetto ai primi esperimenti di possesso palla asturiano? Figlioli, non vorrei ripetermi ma... quelli gialli ma anche rossi adesso corrono! Che correre con la palla, pure quando non ce l'hai proprio proprio tu ma uno con la maglietta come la tua, è una faccenda gioiosa, no? È per quello che esiste il gioco! Ti affanni, sudi, la tocchi, lui la tocca un po' pure lui, poi di nuovo tu e, se è l'istante dell'estasi copulativa (o orgiastica, nel caso del gioco corale predicato da Luis Enrique), basta una penetrazione per metterlo dentro. Dico il fòbal.

Insomma, impressioni. La Juve, la Roma, l'Udinese e il Napoli corrono. E godono. A Milano devono essere ancora tutti in ferie, con 'sto caldo di abbracciarsi e festeggiare non c'è voglia, figuriamoci di correre. Così Campioni e Cugini aspettano, come se nemmeno fossero partiti.


26 settembre 2011

nuovo quiz: il frasario immaginario

Mi ricordo... mi ricordo che tempo fa c'era uno che sbrodolava in giro dei rebus.

Bòn, nella gloriosa tradizione che fu di quel tale, proponiamo un nuovo filone enigmatico. 
Scopri la frase misteriosa!
Per molti aspetti, lo confessiamo, ci aspettiamo minori difficoltà per i solutori. D'altra parte, però, maggiori saranno le soddisfazioni! Confidiamo infatti che, oltre alla meritoria e trionfale passerella dedicata a chi azzeccherà la frase raffigurata, sarà dato ancor maggiore lustro all'immaginazione più truculenta e triviale che solleticherà le vostre vergini meningi.

In breve: ricchi premi e cotillon per la soluzione "alternativa" e volgare più apprezzata!


bando ai banditi, via con la prima immagine!


[chiave: 7, 3, 5, 4, 8]

8 settembre 2011

sleepers

Da Visioni Carbonare, un album fotografico tematico...


Dormiiiiiire! Una delle (in)attività più praticate in ferie! Ecco. Finite, basta, stop. Sveglia!


Questa spettacolare raccolta di foto da The Big Picture mostra dormienti da tutto il mondo... tema davvero niente male. Qui sotto alcune foto in anteprima, con la descrizione dello stesso sito [un clic sulle immagini per vederle ingrandite!]

Woman sleeping in a public square in Montreal, Canada © Romain Philippon #

A woman sleeps in the trunk of a car before the start of the annual International Descent of the River Sella canoe race which started in Arriondas, Spain on August 6, 2011. (Eloy Alonso/Reuters) #
A young Chinese couple wait as their baby sleeps on a display bed as they shop at a department store in Beijing on August 15, 2011. (Mark Ralston/AFP/Getty Images) #
A reveler tries to get some sleep on the street during the San Fermin festival in Pamplona early July 8, 2011. (Susana Vera/Reuters) #

23 giugno 2011

plains milky way

da Visioni carbonare, il timelapse della Via Lattea

Nel bel mezzo del Sud Dakota c'è una figura che si aggira di notte per la campagna. Armata della sua macchina fotografica, l'ombra notturna spara alle stelle. E la sua strada, così tracciata, diventa questo video da vedere assolutamente, meglio se a schermo intero.


Dopo il video, la descrizione dell'autore, Randy Halverson.

Su Dakotalapse.com, infine, potete trovare altre opere di Randy.


During the month of May, I shot Milky Way timelapse in central South Dakota, when I had the time, and the weather cooperated. The biggest challenge was cloudy nights and the wind. There were very few nights, when I could shoot, that were perfectly clear, and often the wind was blowing 25mph +. That made it hard to get the shots I wanted. I kept most of the shots low to the ground, so the wind wouldn't catch the setup and cause camera shake, or blow it over. I used a Stage Zero Dolly on the dolly shots and a "Milapse" mount on the panning ones. 
This was all shot at night. If you see stars and it looks like daylight, it is actually moon light. 20+ second exposures make it look like daylight.
Canon 60D and T2iTokina 11-16Sigma 20mm F1.8Tamron 17-50
Dynamic Perception Stage Zero Dolly dynamicperception.com
Shot in RAW format, the Milky Way shots were 30 seconds exposure F2.8 or F1.8 with 2 second interval between shots, for 3-4 hours run time. ISO 1600
Ten seconds of the video is about 2 hours 20 minutes in real time.

20 giugno 2011

vivid sydney

da Visioni carbonare, le immagini dello spettacolare festival della luce di Sydney

Vivid Sydney è un evento grazie al quale, ogni anno, la luce invade la grande città australiana e la usa come una tela, dipingendola, colorandola.

La città diventa teatro di opere di designer e artisti provenienti da ogni parte del mondo. Sydney si illumina di fasci di colore, linee e geometrie, e si accende di musica eseguita da ospiti celebri (quest'anno, tra gli altri, The Cure).

[in questo timelapse a opera di James Zhao abbiamo una rapida presentazione di come viveva Sydney vestita di questa condizione particolare]



Quest’anno (dal 27 maggio al 13 giugno) le scene più spettacolari sono state l’Opera House, Cambell Cove e il Custom House, ma numerose altre piazze erano il palcoscenico per installazioni diverse.

Alcuni link per conoscere meglio Vivid Sydney:

sito ufficiale

un mash up delle foto di visitatori da tutto il mondo [qui sotto alcune in anteprima]


sleeveface

da Visioni carbonare, una bella idea per un sito notevole...

Diventare qualcun altro

Essere un musicista

Andare in copertina
Giocare con un'immagine

Essere giocati

Sleeveface
[clic sul nome per arrivare al sito]


13 giugno 2011

manhattan in motion


C'è un'isola dove le luci non si spengono mai, dove si vive in una dimensione diversa dal resto del mondo, dove il Sogno sembra divenuto Realtà.
Non è un caso se chi ci abita reputa quell'isola il mondo "vero" e non vuol quasi sapere nulla di ciò che c'è fuori.
Manhattan non è l'Isola che non c'è, il suo Sogno può essere un'illusione, ma il mondo non smetterà mai di puntarci lo sguardo e ammirarla.

Come fa in questo timelapse Josh Owens, puntando sull'Isola il suo sguardo, la macchina fotografica, e sparando.

9 giugno 2011

puyehue. il vulcano

Da Visioni carbonare, la potenza naturale e la fotografia

Durante lo scorso weekend il vulcano Puyehue, tra le Ande del sud del Cile, ha iniziato la sua eruzione dopo alcuni decenni di silenzio. Le polveri esplose hanno sorvolato centinaia di chilometri di terra, spargendosi ovunque e invadendo anche gran parte dell'Argentina.

Lo spettacolo naturale offerto dal fenomeno trascende le parole che cerchino di descriverlo, ma le fotografie raccolte da The Big Picture provano a trasportarlo in qualche modo. Ve ne propongo alcune qui, le altre le trovate seguendo questo link






7 giugno 2011

michael levin by brad kremer




Cosa fa un fotografo?
Fa una fotografia? O è la fotografia che si fa? Il fotografo la crea o piuttosto la vede?
Ecco, cosa vede un fotografo? Dov'è quando getta il suo sguardo, apre il suo punto di vista?

Stare attorno a un fotografo e farlo vedere – mostrarlo ma anche, e soprattutto, lasciare che veda – è quello che Brad Kremer ha cercato di fare con questo video.

Il protagonista ritratto è il fotografo Michael Levin, del quale fareste bene a scoprire qualcosa di più dal suo sito
Dopo l'opera di Kremer (qui la sua pagina vimeo, dove trovate altri film che meritano) potete leggere la descrizione proposta dall'autore stesso, con alcune note tecniche.

L'ho inframmezzata con alcune foto di Levin, qui e là...


I first became aware of Michael Levin's photographs in 2010. His photographs of everyday places and common subjects are transformed into something much more when he views them through his lens...absolutely stunning! Being that a large majority of Michael's work is done in Japan, I instantly had a connection to it as I too have a bond with Japan and have traveled and documented the landscape extensively in my own way. After watching my film Hayaku (http://vimeo.com/12112529) Michael contacted me regarding a project he was working on and felt it might be of interest to me. He told me that he really appreciated my work and recognized the dedication and effort that went into it. I agreed to go on a trip with him to Japan and work on his project. But for me, there was a greater opportunity at hand. We had several conversations and I gave him some ideas about expanding the project and he really took to it. A month later and we were in Japan having beers and sushi.

I wanted to document Michael at work, in Japan, in a way that hasn't really been explored with photographers. I told Michael of my idea to make an artistic representation of his experiences in the Land of the Rising Sun - to show him in his working environment in a way that complimented his work. Not to explain it with words, but to feel it through the flow of the film. I wanted to show the process, the journey, the adventure in a way that would give the viewer and emotional connection to Michael and his photography.


The final result is something that I think is truly original…something that showcases who Michael is, and more importantly, what his work is all about. This film is a collaboration between Michael and I and our love for photography, film, Japan and adventure. This is a subject that Michael and I are continuing to explore as we plan more trips together, more films and more adventures.

I hope you enjoy!

www.michaellevin.ca
www.bradkremerfilms.com
brad@bradkremerfilms.com

Filmed with:
Canon 5DMKII
Dynamic Perceptions Dolly
 
Music:
Artist- Röyksopp
Song- Röyksopp Forever

25 maggio 2011

floating chicago

Torniamo sulla sezione Timelapse&Co.


Questo video, come spiega la descrizione dell'autore Craig Shimala – subito sotto – è un collage di timelapse "sparati" allo skyline di Chicago e poi riflessi in orizzontale, specchiati.
L'effetto non è niente male. Proviamolo.



Through the past couple years I've shot a decent amount of time-lapses of the Chicago skyline. I figured why not take all of those and throw the same mirror filter that was warmly welcomed by a lot of people on this: http://www.flickr.com/photos/cshimala/5275838854/
I'm still scratching my head on how long it took me to attend to that dirt spot on my window that shows up too often.
Music: Neon Canyon - Libra

23 maggio 2011

Grímsvötn vi frega le ferie

È tornato Eyjafjallajökull?

Naaa, stavolta è il fratello Grímsvötn a far chiudere gli spazi aerei intorno all'Islanda. Vacanze primaverili in programma? Va be', anziché oltreoceano andrete a Jesolo, vedrai...

Alcune foto piuttosto spettacolari trovate qua e là in rete: