26 settembre 2011

nuovo quiz: il frasario immaginario

Mi ricordo... mi ricordo che tempo fa c'era uno che sbrodolava in giro dei rebus.

Bòn, nella gloriosa tradizione che fu di quel tale, proponiamo un nuovo filone enigmatico. 
Scopri la frase misteriosa!
Per molti aspetti, lo confessiamo, ci aspettiamo minori difficoltà per i solutori. D'altra parte, però, maggiori saranno le soddisfazioni! Confidiamo infatti che, oltre alla meritoria e trionfale passerella dedicata a chi azzeccherà la frase raffigurata, sarà dato ancor maggiore lustro all'immaginazione più truculenta e triviale che solleticherà le vostre vergini meningi.

In breve: ricchi premi e cotillon per la soluzione "alternativa" e volgare più apprezzata!


bando ai banditi, via con la prima immagine!


[chiave: 7, 3, 5, 4, 8]

23 settembre 2011

e via, più veloce della luce!

È notizia di oggi che, grazie all'acceleratore del CERN, quello sensibile alle bricioline lasciate sulla tovaglia alla fine del pranzo, sia stata superata la velocità della luce.
A parte che c'entrano i neutrini, un Gran Sasso e altre cose di cui non so nulla (ma a farmi compagnia, guarda un po', può finire addirittura Einstein che, se tutto va come sembra, si sbagliava pur'anche lui), la mia vera domanda è un'altra: Che notizia sarebbe, questa della velocità della luce? Io [vedi video quissotto] erano decenni che già lo sapevo...

 

22 settembre 2011

l'autunno della serie a

Nuovo aggiornamento da Carbonara birra e partita. E tanti saluti all'estate.

Si era d'autunno in un tratto e come d'incanto, un salto di siepe, il calcio, da noia che era d'estate, passò a tramutare in sublime malìa, tessuto d'abbaglio, magia, magia. Me lo ricordo. Era la stagione '78/'79.

Quest'anno, invece, sia detto senza offesa per nessuno – tanto se non siete d'accordo vuol dire che non capite una beata di fòbal o che siete culès blaugrana, quel sorriso beato sul faccino non me la racconta giusta, e quindi non riuscite a non essere felici del mondo pallonaro tutto, in questo particolare frangente storico – quest'anno, si diceva, il calcio italico farà pena perfino ai messi alla gogna, ma tranquilli, solo fino a giugno.

Di veramente memorabile, pure 'sta giornata di mezza settimana, non ci regala poi granché. Se la ricorderanno giusto:
un figlio di Israele che deve aver sacrificato ovini come se piovesse, al suo Dio, se gli ci sono voluti 18secondi18 per spaccare la lastra all'incrocio dei pali dal cortile di casa sua, a Palermo;
e uno che di chi è figlio, nel dubbio, sarà il caso di non chiederlo agli interisti, ed è stato avvistato allontanarsi da Appiano Gentile con gli occhi gonfi – Nebuloni e gli altri cronachisti dicono di pianto, a me mi parevano schiaffoni – e non proseguirà oltre l'opera di affossamento della Beneamala-pazza-inter-amala. A tutti dispiace, in fondo in fondo, per com'è andata. Ma anche peggio potrebbe sempre fare Ranieri, quindi aspettiamo a disperare, hai visto mai ci si diverte ancora un po'?

Negli altri casi e campi, perlopiù, noia a sperpero. Innanzitutto per il Milan, che sarebbe Campione d'Italia ma sarebbe pure un'altra squadra, se giocassero gli infermi: tra i titolari di quest'ora ma un anno fa NON si reggono in piedi lo Svedese Zigano, il Papero in Berlusconi, Robinho va'comel'èbèl, Ambrosini&Gattuso (alzi la mano chi non sapeva già da prima che Ringhio aveva un problema nervoso), Boateng e Pirlo (no, questo no, questo fa il capitano di vascello altrove, ma che non si dica a Galliani che rinnovarlo, quel contratto, magari...). Poco, dite? Vi ho riconosciuto, sapete! Facile parlare, se le maglie son catalogne. Comunque, pare che El Sciaràui Stefano da Luxor non sia del tutto alieno alla cosa pallonara, almeno non quanto lo siano i suoi capelli dalla cosa estetica. E chissà che 'sta epidemia non regali almeno la gioia di un giovane spettacolo.

Il Napoli, bimbi belli, ha già vinto lo scudetto, no? Pure, vale ancora la regola di cui sopra: se in campo ci mandi chi di solito pulisce per terra, niente niente torni a casa col tabellino sporcato da quel tipo che, con il look del camionista che ha mangiato unto in trattoria, insiste nel presentarsi alle partite e pure a dare agli allenatori – impresa ammirevole – ragioni sufficienti per mettere punta uno a nome "Moscardelli". Chi è Mazzarri per intendere, almeno si limiti a non risponderci male.

Nell'attesa di vedere se Luis Enrique ci metterà meno tempo ad accorgersi che Osvaldo non è un attaccante di quanto ne ha impiegato Gasp ad ammettere con se stesso che Pazzini, invece, giocherebbe in qualunque 11, dalla mia Playstation alla finale di Champions, registriamo un pareggio Juventutis.

Il signor Gava di Arbitro ci aveva anche provato a fare un favore a Mirko, facendo finta sia di non vedere che Pirlo (sì, lo skipper di cui sopra) batteva e battezzava con palla in movimento sia di non aver alzato il fischietto a palesare al mondo un «fischio io» immediatamente ri-ingurgitato. Ma Vucinic insisteva parecchio, a furia di lagne e pestaggi toccava cacciarlo dall'erba rasata di fresco, come lo stadio, e il Bologna, per non saper né leggere né scrivere, il pareggio intanto lo inzuccava, poi si vedrà. La Signora si tiene un punto soltanto. E la testa della classe, con Genoa e Udine.

Lassù ci starebbe pure l'Atalanta di Denis la Peste in Carrarmato, ma lì attorno ballano altre vicende e, se proprio non resistete alla curiosità, preferirei faceste una telefonata a Doni, ecco.

21 settembre 2011

el niño! bella sòla!

Ok, ok... l'Inter è una mezza tragedia e tutto quanto... ma fidatevi, poteva andare peggio! Tipo? Guardate qua dove sono finite alcune decine di milioni di sterline...


20 settembre 2011

Mario Kart in 20s


Mario Kart in 20s

Dovevamo inviare una foto a un amico per il suo compleanno, sai, per fargli gli auguri... cose da bacheca di Facebook, un giorno ne rideremo (o ne piangeremo).

Be', le cose ci sono un filino sfuggite di mano.

19 settembre 2011

#scarlettjohanssoning

Ok, l'avete già riconosciuta e sapete già tutto, di questa foto.

Mi dicono si chiami Scarlett Johansson, che faccia l'attrice e che sia pure discretamente apprezzata. Come? Ne avete sentito parlare? Fini cinefili...

Fattostà che la storia vuole che all'innocente Scarletta abbiano trafugato degli autoscatti sparati dal cellulare, robe che nemmeno alla più indifesa delle liceali, e li abbiano pubblicati in rete. Chi? Loro.

Oh, non si scherza eh, adesso c'è pure l'Effe Bi Ai che si muove per capire come sia successo il casino, mica che sia venuto il sospetto a nessuno che abbia attaccato il cellulare al PC tutta sola soletta. Figurarsi, poco più che una bimba, nemmeno saprà come si usa, il computatore.

A noi che 'ccefrega? Una beata. Ma se c'è una cosa che tira di più del didietro di Johansson, è lo spirito di emulazione. E, ancora una volta, una cazzata ci regala una bella idea!

#SCARLETTJOHANSSONING è un blog fotografico dove chiunque posta la propria interpretazione del genere artistico ormai più ricercato al mondo: "Foto allo specchio con chiappa de fora"

Postiamo qui alcune foto, le altre... dal link, che vve lo devo da spiegà?







15 settembre 2011

Perdere la Treb... AHAHAH, no, non ce la faccio!

Seconda serata di Champions, da Carbonara birra e partita. Burp! Scusate...


Momento momento momento! Fermi tutti! Trebisonda? Sul serio? No, dico: la squadra dalle righe verticali accoppiate – in spregio a qualunque stilista – in nero e blu, quella tanto ambiziosa da divenire comica per le sue disdette, non era sepolta sotto le vittorie mancinian-mourinhiane? Moratti non era divenuto il presidente trionfale, il viandante spendaccione ripagato di tutti i sacrifici?

Sarò io, ma ben mi ricordo quando, ogniqualvolta si osava immaginare una débâcle ignominiosa e fantozziana, l'Inter andava anche oltre le aspettative appollaiate e consegnava i suoi tifosi al ludibrio milanista/juventino. Ma poi era venuta Calciopoli, poi gli Onesti, poi la Champions... tutto alle spalle. O no? Perché, davvero davvero, permettere al giornalista, che non credeva lecito sperare in tanta grazia, di titolare «L'Inter perde la Trebisonda» è cosetta che lascia senza fiato, per quanto assomiglia a una sceneggiatura tragicomica: tutto il resto – la Disputatio Gasperinis, la Roma che si farà il prossimo weekend a Milano, le tre sconfitte su tre uscite stagionali – passa in magari fosse secondo piano, magari fosse terzo, direi che passa all'attico.
Trebisonda! Ecco dov'era!

You Have To Burn The Rope

Ok, avete presente quei giochi che non siete mai riusciti a terminare? Proprio MAI? Quelli nelle sale giochi anni '80 in cui avete infilato interi stipendi dei vostri genitori, oppure quelli in flash concepiti da psicopatici che vogliono rovinarvi la vita?

Ecco, se c'è un gioco dal quale non riuscirete a staccarvi più, in assoluto, quello è You Have to Burn The Rope!!!
Il sistema di gioco è semplicissimo ed è proprio per questo che vi incollerete subito, come sulla carta moschicida... se per caso, alla fine di estenuanti campagne di gioco, riusciste a completare You Have To Burn The Rope, non perdetevi la canzone finale, un degno premio alla vostra costanza e abilità di videogiocatori!

La fonte, dite? Poteva essere altro che Leganerd?

14 settembre 2011

torna la coppa orecchiuta, torniamo noi!

Ritorna Carbonara birra e partita, perché è tornato il fòbal... si stava bene uguale? Eh...

La Champions! Se conoscete un modo migliore per riappacificarvi con il pallone che vi strattona giù dalla sdraio, tornando a pretendere la poppata stagionale, vi pregherei di tenervelo comunque per voi.

La Coppa dei Campioni è un'altra cosa. Cos'è che lega un'appiccicosa serata nella provincia padana a una noche brava sulle Ramblas catalane? È il mercoledì martedì di Coppa, signora mia, ha letto il menu? Barça - Milan: trionfo di fenomeni in salsa tiqui-taca, su un letto di verdura Camp Nou. Il miglior piatto d'entrata di Chef Platini, siamo Chez Uefa, mica bruscoli.

«Chi si imbranda la figlia del Boss? Schiappe!»
Nemmeno il tempo per Nocerino di sbiancare di fronte alla platea dei Culès e alla vista di Xavi e Iniesta, che un tipetto che da papero si è trasformato in falco, con tanto di sguardo arrogante e petto gonfio, si teletrasporta in compagnia della biglia davanti a Valdes. Mentre questi e Busquets si chiedono spaesati dove siano rimasti quei trenta metri che Pato sembra non aver dovuto correre, il giovanotto che ha deciso, per non complicarsela, di farsela con il capo (del club) che è pure la figlia del Capo (del Paese), la soffia dentro e bòn, bimbi belli, il Milan è avanti a Barcellona.

Ora, tutte le fiumane di verbo e inchiostro delle settimane, che dico, dei mesi precedenti, su quanto il Barça sia la squadra più forte di sempre, sul progetto perfetto venuto da così lontano che Messi e compagnia cantante erano bimbi, sulla squadra imbattibile – concetto che prevede già l'intrigante caccia a chi sappia smentirlo –, potevano asciugarsi in quei 24 secondi serviti a una maglia bianca per fare uno? Dubitiamo. Più di noi, dubitano gli undici dipinti di blaugrana. E comincia la loro recita.

Passaggi, tocchi, ancora passaggi. E se vi sembra che la cosa sia pesante e viziata, perdonatemi, non sono qui per convincervi, ma restiamo due bestie diverse. Quella trama diventa ridondante senza mai perdere di leggerezza, di estasi, di tendenza all'altrove. E noi poveri mortali, che di questa cosa che chiamiamo Pallone per semplificarla cominciamo a pensare di non averci mai capito un'acca, non possiamo che ripetere, tipo mantra: «Non sbagliano una volta». E non sbagliano. Anzi, alzano il livello del gesto, come per dimostrarti che non conoscono il significato di difficile, lasciamo perdere quello di rischioso. Il Milan? Corre, lingua per terra, mangia la polvere, prima ci prova timidamente, poi recede da ogni belligeranza. In una parola: fatica.
Leggi tutto...

9 settembre 2011

Super concorso! SI VINCE DA BERE!

PIZZA CARBONARA è lieta di lanciare il primo concorso locale su scommesse calcionare! Per chi dominerà la classifica al termine del concorso, via di bevute offerte dai perdenti! SEEEEE! VIA CHE SI GIOCA!
[se volete vedere il form a pagina intera, cliccate qui!]
 

8 settembre 2011

sleepers

Da Visioni Carbonare, un album fotografico tematico...


Dormiiiiiire! Una delle (in)attività più praticate in ferie! Ecco. Finite, basta, stop. Sveglia!


Questa spettacolare raccolta di foto da The Big Picture mostra dormienti da tutto il mondo... tema davvero niente male. Qui sotto alcune foto in anteprima, con la descrizione dello stesso sito [un clic sulle immagini per vederle ingrandite!]

Woman sleeping in a public square in Montreal, Canada © Romain Philippon #

A woman sleeps in the trunk of a car before the start of the annual International Descent of the River Sella canoe race which started in Arriondas, Spain on August 6, 2011. (Eloy Alonso/Reuters) #
A young Chinese couple wait as their baby sleeps on a display bed as they shop at a department store in Beijing on August 15, 2011. (Mark Ralston/AFP/Getty Images) #
A reveler tries to get some sleep on the street during the San Fermin festival in Pamplona early July 8, 2011. (Susana Vera/Reuters) #

5 settembre 2011

rece - la democrazia in italia

È sotto i riflettori da tempo, ormai, la questione dello stato di salute della democrazia: sia di Democrazia – il concetto che parla di una forma di governo ma anche e soprattutto della possibilità di un non-governo – sia delle democrazie reali, delle attuali condizioni degli Stati che si definiscono democratici. Il fatto stesso che ci si ponga l’interrogativo – come sta la democrazia? – testimonia la tendenza a rispondere con pessimismo; la domanda stessa è già il desiderio di trovare una terapia al malessere democratico. Lo studio dei sintomi stringe la lente sui casi specifici, specialmente se diventano immagini peculiari di un paradigma: così il caso clinico impossibile da ignorare diventa proprio quello italiano. Scrittori, docenti e ricercatori accomunati dall’urgenza di far deragliare l’abusato e logoro – poiché assolutizzato – linguaggio dell’attualità italiana. Uscire dai binari del discorso mediatico per aprire i luoghi della possibilità, quanto meno, di discorsi teorici: tradire la politologia per recuperare delle sopravvivenze della politica. Anche e soprattutto questa necessità di disattendere al linguaggio assoluto è causa dell’assenza del nome di Berlusconi dal titolo del libro (e dei saggi in esso contenuti).
leggi tutto...