31 marzo 2011

libia, tre porcellini e uccelli incazzati

non so se ci avete fatto caso, ma in Nordafrica c'è un po' di subbuglio, negli ultimi mesi...

il russo Egor Zhgun ci mostra finalmente come stanno andando veramente le cose!

come finisce il derby?

il sondaggione da partita carbonara.

Allora allora allora. Se ne vanno dicendo – ma davvero – di tutti i colori.
E prima Leonardo non avrebbe voluto la pausa nazionali, per paura che gli si raffreddi la preda.
E poi De Laurentiis va dal cardinale che gli dice che nel derby è pareggio e il Napoli si scudetta.
E ancora Galliani che spiega che il derby non decide il tricolore (paura eh!).
In tutto questo, ci hanno ripetutamente marciato sui testicoli con la questione Ibrahimovic (per non perdere il vizio il sobrio svedese ha preso a calci pure i compagni di nazionale) che non ci sarà e oggi Boateng ha fatto capire che le ha piene anche lui e che il lungagnone che si distingue per modestia (o era il naso?) non gli mancherà poi molto.
Lasciamoli parlare di Balotelli al Milan – aumenterebbe il tasso di galanteria dello spogliatoio, il giovanotto – e di Sanchez all'Inter.
Noi sondaggiamo!

rebus notturno

il rebus delle tre di notte... festaaaaaa!

rebus (15)

30 marzo 2011

recensione: Everyman

Da Visioni carbonare una recensione di qualche anno fa...

Philip Roth nacque a Newark, la più grande città del New Jersey; quella i cui abitanti più giovani, per scoprire i propri sogni, guardano dall’altra parte del fiume Hudson, dove sta Manhattan, e aspettano di andare un giorno sulla sponda più nobile a realizzarli. La comunità ebrea di Newark è, storicamente, molto numerosa e assai nutrita dal punto di vista culturale. Tuttavia, per quanto sia impossibile ignorare – per comprendere la letteratura di Roth – che egli sia un ebreo di Newark, il dato biografico più importante in relazione a questo suo romanzo è il suo anno di nascita, il 1933. Everyman è una storia di progressiva perdita, di rimpianto e nostalgia, di decadimento fisico: con Everyman Philip Roth tenta una resa dei conti con il proprio invecchiamento e non è certo un caso che questa esigenza sia sorta a settantatré anni.
La vicenda parte dalla fine. Dalla tomba del protagonista, sulla quale i suoi cari si sono riuniti per tributargli l’ultimo saluto. A stroncarlo è stato il cuore, proprio durante un intervento chirurgico che doveva liberare la sua carotide ostruita. Del resto, non era il primo intervento simile che si era reso necessario per quest’uomo, e il suo corpo da alcuni anni andava sempre più frequentemente rifiutandosi di svolgere i propri compiti con puntualità.

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6 giri del mondo

Da Visioni carbonare.



Sei fotografi da tutto il mondo. Sei grandi città di tutto il mondo. Una visione collettiva.

Sotto il video – prima della descrizione completa recuperata da Street Photographers, il sito relativo al progetto – trovate i link ai siti dei sei artisti.


Around the World, Street Photography in BNW from wahliaodotcom on Vimeo.

The Photographers:
France Elaine Vallet 
England Sureka Dharuman 
USA Francesco Gallarotti 
Israel Ilan Bresler 
Singapore Wong Kin Leong 
Australia Anissa El Gariani 
leggi la descrizione completa... 

24 marzo 2011

35 mm


Abbiamo cominciato qualche giorno fa giocando con questo (e qualcuno, tipo me, non ha ancora smesso).

E adesso continuiamo a indovinare i film nascosti con questo video. Gli autori lo presentano così:
»35mm« is a shortfilm about cinema itself. We picked 35 of our favorite movies and tried to simplifly them as far as possible. The outcome is a 2 minute journey through the history of film.
Take a close look and tell us if you've recognized them all!
Giochiamo?


35mm from Pascal Monaco on Vimeo.
Concept / Layout: Sarah Biermann, Torsten Strer, Felix Meyer, Pascal Monaco
Animation: Felix Meyer, Pascal Monaco
Sound: Torsten Strer
Se vogliamo rovinarci il piacere della scoperta ma, se non altro, dormire stanotte, clicchiamo qui sotto: lo stesso video riproposto con le soluzioni inserite magistralmente nelle immagini.



Edit: mentre creavo questo post e riguardavo il lavoro di Pascal Monaco, mi arrovellavo intorno a vagheggiamenti del tipo: «Ma io una vicenda così me la sono già pippata... cos'era?».
Ho dovuto trascorrere quattro giorni a Madrid – ingollando churros e crocchette al chorizo – per scovare nuovamente questo concorso del Guardian lanciato nello scorso settembre.

26 film in meno di un minuto e mezzo. Via!



23 marzo 2011

holi, il colore

Terza visione della giornata, niente male!


Ogni anno la Festa di Holi saluta l'arrivo della primavera e la partenza dell'inverno.
I fedeli indù (ma non solo), che si riuniscono per celebrare, manifestano in un'esplosione letterale di colori e se ne lasciano coprire, invadere, sommergere, attraversare e si fondono con i vicini nella policromia.

L'abbraccio che ne scaturisce è raccontato su boston.com da 43 fotografie davvero suggestive. Ve ne anticipo alcune qui sotto.





6 dolce

carbonara dolce con il sesto episodio, la prima partita...

Adesso sono cazzi. Il loro Sette è un levriero, gambe lunghe e corpo sottile. La testa gli si muove come se il collo non fosse vertebrato e non si capisce mai dove vuole andare, ed infatti salta Carmine per la centesima volta. Siamo sbilanciati. Mi sembra di essere uscito da una bolla solo qualche istante fa. Il primo tempo è volato via. Ecco il levriero prende il fondo, sembra che se la sia allungata ma ha contato bene i passi. Non so bene come, siamo ancora zero a zero. 
Il Tony era una vipera, nello spogliatoio, ne aveva per tutti. Appoggia la punta del sinistro e compie una mezza torsione da quella parte, a mezzo metro dalla riga. A me non aveva detto nulla, infatti non ero uscito dal mio solito torpore e i minuti avevano continuato a volare. Garda urla, vedo Monte sul dischetto che dà un’occhiata al Nove – che chiamano Micah – poi a Garda, poi di nuovo a Micah che s’è staccato in mezzo. Stavolta è diverso, lo prendiamo. 
Avevamo avuto un’occasione, anche più grande di questa. Il levriero la calcia, la spaccata di Carmine vuole un corner, ma è disperata e, infatti, inutile. Svizzera aveva tirato fuori dal cilindro una magia vera, ma quando era stato di là dal centrale aveva appoggiato con sufficienza al Milite, che era arrivato tardi. È bella, si vede subito, dio se l’ha presa bene! E il Monte non la può anticipare. Il Tony era diventato color del vino a forza di urla e non s’era ancora sbiancato. Micah va su come un martello, il corpo piegato indietro, la vuole incornare dritto per dritto. Qualche istante dopo mi ero sentito risvegliato, un paio di bei passaggi profondi, anche un controllo d’esterno a seguire.
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l'aurora


The Aurora from Terje Sorgjerd on Vimeo.
Questo lavoro è stato realizzato da Terje Sorgjerd che ha lavorato con un dolly vicino al Kirkenes and Pas National Park vicino al confine con la Russia con temperature che erano di circa -25°C. Una settimana in condizioni non certo semplici per immortalare una delle più belle aurore boreali degli ultimi anni.

Per la realizzazione è stata utilizzata una Canon 5D mark II con il seguente corredo di obiettivi: Canon 16-35mm f/2.8II, Canon 24mm f/1.4 II, Canon 85mm f/1.2, Sigma 12-24mm.
la descrizione che leggete qui sopra è tratta da clickblog.it

yowayowa camera woman

Da Visioni Carbonare, un'idea molto carina dell'artista Natsumi Hayashi, la yowayowa camera woman che ama levitare.

Qui sotto vedete alcuni scatti, apparsi su Likecool, mentre il diario fotografico, cui Natsumi racconta le sue levitazioni giornaliere, è questo.





22 marzo 2011

il rebus con sorpresa...

Il rebus che (non) ti aspetti – facile eh! – con l'aggiunta rocambolesca del raccontone d'autore, a rimorchio. La soluzione del rebus (ecco il perché della strana coppia) è espressione adatta a descrivere il presentarmisi tra i piedi con intervallo cadenzato, tipo valzer, del racconto di cui sotto. Non sto nemmeno a dirvi che testo sia, tanto lo sapete e sennò c'è Google...

rebus (5, 1, 7)

Davanti alla legge c’è un guardiano. Davanti a lui viene un uomo di campagna e chiede di entrare nella legge. Ma il guardiano dice che ora non gli può concedere di entrare. L’ uomo riflette e chiede se almeno potrà entrare più tardi. «Può darsi» risponde il guardiano, «ma per ora no».

primavera anglo-ispanica

da Partita Carbonara, Liga e Premier in onore a questo bel sole!


Alzando lo sguardo oltreconfine, là dove il pallone lo giocano per davvero, sorge un doveroso moto di scuse per non aver ancora porto i migliori auguri a Eric Abidal che – faccenda nient'affatto usuale nel patine calciaro – sta attraversando una storia seria. L'operazione subita per asportare il tumore al fegato è riuscita, tutti gli manifestano una giusta vicinanza, auguri di nuovo.

E proprio perché siamo in Spagna, cominciamo da qui. Quando il Barça correva tre volte in più degli ospiti del Getafe, Mourinho aveva già capito che di lì a poco avrebbe dovuto vincere il derby, per tenere il passo. Infatti i blau-grana, dominando, erano 2-0 a un soffio dalla fine e il golletto subito non cambiava granché nella riuscita dedica ad Abidal.

abbracciami, sono un figo
Mentre quelli di Guardiola entravano in doccia, i blancos calcavano il prato rivale per quanto concittadino del Vicente Calderon. Erano i colchoneros di Sergio Agüero a voler azzoppare definitivamente i Reali nella corsa alla Liga. Ma Mesut Özil, gente, è davvero fortissimo.
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21 marzo 2011

famous objects from classic movies

ok... questo gioco È UNA FIGATA!!!

è il gioco dell'impiccato.
ma anziché la parola misteriosa dovete indovinare il titolo di un film.
Ma mica dovete sparare le lettere a caso, no!
Dovete riconoscere, dalla sagoma disegnata, l'oggetto famoso tratto dal film da indovinare... ho già sputtanato la mia giornata. Link a FAMOUS OBJECTS FROM CLASSIC MOVIES

primavera, tempo di rebus

Cominciate a essere un po' pigri, lo sapete? pensa te...

super riepilogo con tutto il sospeso, e dieci euro di resto. grazie e arrivederci!
(se cliccate sui link vedete i post originali, altrimenti cliccate sulle immagini per vederle ingrandite e risolvete qui sotto!)

rebus (5, 1, 9)
c'era questo qui, recente proprio...















rebus (7, 8)
... poi c'era quest'altro, prima che fossimo centocinquantuniti













rebus (3, 3, 5)
su questo, Mariele Ventre dello Zecchino d'Oro voleva picchiarmi...













rebus (5, 2, 6)




... e qui andiamo sull'antico ben bene...














rebus (2, 7, 2, 5)

senza gol non vinci, ve l'avevano detto?

Da partita carbonara, l'anteprima del pezzo di (poco) Serie A. E andiamo, che è lunedì, su.


«scudetto? ma de 'he»
Dice l'eleganza e lo stile non li insegni. Io, per me, non ne so granché – sia di essi sia della loro trasferibilità – ma mi stupisce sempre come la loro rapidità di dispersione si riveli direttamente proporzionale all'altezza delle fiamme appena sotto il posteriore di chi li esercita. Essendo che l'Inter (e il Napoli ma, per misteriose presunzioni in Via Turati non si sono accorti del mare del golfo che cresce) è ufficialmente a distanza per azzannare, la società va lamentando una disparità di giudizio tra i gesti di Ibra contro il Bari e di Pazzini, ieri, contro l'altra pugliese. La doma tra spalla e braccio è valsa un gol a svantaggio del Lecce, ma mi chiedo se la capolista (Allegri ne è ancora fiero, gli spiegassero che non vale granché, adesso) vagheggi davvero deliri del tipo che:
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rece: altai – wu ming

Da Visioni Carbonare, la recensione dell'ultima fatica collettiva di Wu Ming. Non l'avete letto? Dopo questa recensione, vedrete, non cambierà nulla.


Ben strano concetto, quello di tolleranza. Recita il dizionario: «Capacità di resistere a condizioni sfavorevoli senza subirne danno». I linguaggi mediatici e, di riflesso, i linguaggi quotidianamente condivisi, ci abituano all’uso della parola tolleranza nel campo semantico dell’immigrazione. E non v’è alcuno che, sentendola, la avverta carica di connotazione negativa. Eppure, alla lettera, essa ci parla degli stranieri come di una forza minacciosa da sopportare e superare. Questa tolleranza non supera la scissione, non risana la frattura razzista tra «noi» e «loro».
L’incontro tra culture diverse, la commistione di saperi e tendenze millenari, la creazione comune di una civiltà figlia di quelle immense risorse; questo uno – forse il più permeato e allegorico – dei motivi di Altai, ultima fatica collettiva della Wu Ming Foundation. Un motivo che prende il nome di tahammül e non è certo un caso se proprio quel nome era il titolo provvisorio del nuovo romanzo.
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19 marzo 2011

re-bus-sare

rebus (5, 1, 9)

cazzata da weekend

fonte: leganerd

18 marzo 2011

calcio, calci, calciari

Da partita carbonara un osservatorio sui protagonisti del pallone per come rotola in questi giorni


Dovete sapere che, nell'intimità della mia cameretta, quando trascino l'abat-jour sotto le coperte per sentirmi un po' più piccolo dei miei nove anni compiuti, ho un sistema tutto mio per fare il punto sulla stagione calcionaia.
In buona sostanza, distinguo tra Calcio (quello dei calciatori), Calci (proprio i calcioni) e Calciari (cazzari applicati al pallone, i calci-attori). 
Le vicende recenti hanno iscritto ai tre circoli dei membri nient'affatto banali e per vicende ancor meno noiose.

«azz... quasi la prendi eh...»
Presidente del primo club è, attualmente, un signore che risponde al nome di Samuel Eto'o. Abbiamo già trattato del perché il Re Leone meriti lo scranno ma, dopo il mercoledì nerazzurro all'Allianz Arena, il titolo di impiegato del mese gli spetta di diritto. Il numero nove fa sfoggio di umiltà, leadership, geniale talento e una manciata di altre emanazioni proibite alle parole; quando capisce che aver segnato in due minuti non è abbastanza per convincere gli dei, sforna due assist inverosimili. Il primo lo insacca un altro iscritto al primo club, Wesley l'Oranje. Del secondo, diremo poi.
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17 marzo 2011

ti sto sognando, lettore

Da Visioni carbonare il libro in un mondo riconosco diverso un sogno strano, un morbido liquido immenso in sott'olio, ricordo un riflesso, mi abbagliava anch'esso, libero ma costante, forse solo la lancetta d'un orologio che si scagliava, lentamente, da una parte all'altra.
Due, o forse tre, perchè non quattro. Ma solo un libro insoluto, solare, saltare. Miglio.
Riconosco una lettera. Ti sto sognando, lettore.
È stato pubblicato come catalogo di un'esposizione fotografica di Gabriele Zabelli, nel 2010.

Fotografie di Gabriele Zabelli. Testi di Paolo Capelletti, Fabrizio Migliorati e Gabriele Zabelli.

Questo e gli altri lavori del fotografo Gabriele Zabelli potete gustarveli anche qui.

sondaggio pre-sorteggio champions












Il sondaggione pre-sorteggio di champions da partita carbonara
Ovviamente aperto anche e soprattutto ai non interisti...


Chi volete ai quarti per l'Inter?

Ok, avete "piaciuto" il Real di Mourinho... non sarebbe malissimo vedere una doppia sfida del genere in effetti!
Stiamo a vedere cosa dicono le palline colorate

16 marzo 2011

quinta fetta di dolce

ecco da carbonara dolce la quinta parte della storia di Mousse e Kant

«Quel che vi danno qui è anche meglio del cibo in scatola. In scatologia, vorrei dire» fu il biglietto da visita di Ipsilon per Mousse. «Benvenuti in Paradiso. Potete scattare fotografie, ma rigorosamente senza flash» rispose l’altro e non ci fu bisogno di ulteriori presentazioni. Io, per me, addentavo la patata scondita senza riconoscerne la forma, lasciamo perdere il sapore. Mentre il nostro imperforabile Garda cercava di zittire la sala per sentire Carletto che dal tigiuno proclamava: «Il Milan è estraneo», i miei commensali, non degnando di uno sguardo nessuno di quei due, spandevano familiarità: «Allora domani ti vedi l’inaugurazione?» faceva Mousse, e l’altro: «Pare che ci sarà un gruppo di cantanti, un inno da stroncarti per la noia, ad aprir la cerimonia». «Però giocano i crucchi», pensava di poterci parlare di pallone, il ragazzo.

JR vi appiccica un poster sul mondo

Quest'anno il vincitore del TED Prize è JR!

Grande, il cattivone di Dallas! Ecco, non lui.

Qui ci spiegano cosa sono il TED (Technology, Entertainment, Design) e il TED Prize.
Qui, invece, troviamo informazioni (un attimino più interessanti) sull'artista francese JR. (A meno che la Paris di cui dicono non sia Paris, Texas e allora potrebbe essere davvero JR di Dallas. No, di Paris. Va be', lasciamo perdere? Anche sì)


Comunque, il lavoro di JR ve lo mostro qui sotto (la voce è la sua):


Fonte: TED Prize Winner JR & INSIDE OUT from TED Prize on Vimeo.

Questo, invece, è il suo discorso alla proclamazione. È un po' lungo ma il tipo non è niente male:

15 marzo 2011

rebus dell'unità

rebus (7, 8)

Non pensiate che mi dimentichi degli irrisolti eh... recuperiamo tutto, con calma

da partita carbonara: liga e fa cup.

da partita carbonara, il punto esterofilo... e il video del Real Madrid vincente

Povero Arsène Wenger. Da anni si accomoda sulla panca dell'Arsenal, era già un idolo per i suoi tifosi quando l'alloggio dei Gunners era ancora a Highbury e la sua aura mitologica non ha certo perso di intensità col passaggio all'Emirates Stadium. Propugna sempre l'onorevole politica di mandare in campo i giovani e i giovanissimi e questi lo ripagano sempre con entusiasmo e bel gioco. Ma i trofei, quelli, se li prendono gli altri: Chelsea, Liverpool nelle Champions di qualche anno fa, e il solito Man Utd. di Ferguson.

je darei 'na pizza 'n faccia...
Già, il solito Manchester. L'Arsenal, tre settimane fa, era in corsa su tutti i fronti. Poi il Birmingham City gli ha soffiato la Carling Cup in finale; un istante dopo i Wenger Boys pareggiavano col Sunderland e fallivano l'occasione di risucchiare due punti ai Devils, capiclasse in Premier, che perdevano dal Liverpool; ancora pochi giorni e il mago Lionel ribaltava il due a uno londinese, così il Barça eliminava Arsène pure dalla Champions; infine, l'FA Cup. È il trofeo più antico nel mondo del calcio, emana un'essenza che profuma di tradizione e divinità pallonare e ogni sfida, per quella coppa, è qualcosa di fascinoso: se poi sono di nuovo Arsenal e Manchester United a giocarsi un posto in semifinale, il biglietto è già ripagato.
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14 marzo 2011

giappone. prima e dopo

Questa bella operazione è un confronto tra immagini satellitari sovrapposte che documentano il territorio giapponese prima e dopo terremoto e tsunami. Basta scorrere verso destra la finestra e spostare la barra centrale (oppure cliccare su un punto qualunque della foto) per vedere la differenza.
Fonte, dove potete vedere anche le immagini più ampie, è Repubblica.it


il brunch domenicale di serie a

Nuovo pezzo sul campionato da Partita carbonara... e via andare

Durante un brunch – e cosa, vengo a insegnarlo a voi? – c'è quel misto di dolcezza e asprezza, quella morbida commistione di coccola al palato e di stimoli salati che è più o meno lo stesso che metterci un po' di più ad alzarsi dal letto e poi trascinarsi il risveglio parecchio in là nel pomeriggio. È per questo motivo che il brunch si fa di domenica, perché nessuno – a parte il parroco, al limite – si sognerebbe di rimproverarci se impieghiamo ore a diventare operativi e se ci concediamo capricci sonnacchiosi senza pensarci troppo. Ecco, questa faccenda di giocare al pallone al momento del brunch è stata presa con un tantino di aderenza alla lettera in più del dovuto, dal Milan.

Venghino signori veRghino...
Nella stessa girata tra le coperte con cui i rossoneri hanno salutato la Champions, un tempo acquario dove sguazzavano naturalmente, gli stessi sono riusciti nell'impresa di fallire una mazzata che tramortisse il campionato proprio quando ospitavano l'ultima in classifica, il Bari che parla già di "chiudere con dignità".
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uno che non è alfonso luigi marra

Altro appuntamento recensionaro da Visioni carbonare (e dal mensile La Civetta)... A Dio spiacendo di Shalom Auslander

What if God was one of us? E se Dio fosse uno di noi? Stai lì, ti guardi attorno e non sei il primo a dubitarne, né sarai l’ultimo.
L'intenso sguardo di un geniale cazzone. E, a sinistra, l'autore del libro
Un Dio relativo, del quale non sappiamo nulla e che ancora meno conosce di noi. Ti adoperi, ti affanni a rincorrerne le Leggi, perché sia sopita anche solo una stilla della colpa – viscosa e soffocante – con cui convivi da sempre. E Lui non poteva immaginare in quale ingestibile vicenda si stesse impelagando creando gli uomini: assolutamente incapaci di intendere la necessità naturale, sempre pronti a chiedere, a pregare, che è un rimedio splendido per addossarGli le responsabilità del Male più che del Bene – il secondo son bravi tutti a farlo –. Far girare l’universo dev’essere faccenda da garantire ben più di un’emicrania. Prima di tutto, procurare il numero previsto di morti: difficile essere simpatico, se sei quello che ammazza la gente, hai un bel dire che sei pure quello che la fa venire al mondo. Eccolo, che scende per le strade di cattivo umore, pistola in mano, a smaltire il lavoro accumulato.
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13 marzo 2011

pallonari e giaccherini

Da partita carbonara, l'anteprima su venerdì e sabato della (poco) serie A.
E più sotto vi chicco pure con la meraviglia di Giaccherini!

l'Airone!
Quindi quindi... era giovedì mattina (o venerdì? Mi servirebbe un iPad) quando il CorSera mi sfacciava a pagina intera un'intervista a Giampaolo Pazzini. Ah, tra l'altro: in un box basso nella pagina opposta Alberto Costa doveva aver letto le nostre righe recenti, viste le tesi sulla modestia del Milan giocante e sull'atteggiamento societario post radiazione dalla Coppona; bravo Costa che propone delle idee non allineate (direi coraggioso, ma parliamo di pallone e in più lavora al Corriere da che io ricordi, quindi che mi rischia?). Ma si diceva del Pazzo.

Cioè, in realtà era lui a dire: proclami sulle dieci partite da vincere per poi fare i conti con i cugini, e via andare di complimenti ai compagni e felicitazioni indistinte. Però venerdì sera, poi, lui e i complimentati li ho ritrovati a Brescia. E in vantaggio, anche se non era stato il Pazzo a scegliere così ma quell'altro nove che, com'è come non è, son più le volte che lo vedi tirare una palla in porta che quelle che respira.
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rebus e critica musicale

il ritorno dell'ormai attesissimo rebus domenicale! Stavolta dotato di apposita colonna sonora... cliccate su play e vedrete che la soluzione sarà ancor più piacevole e alla fine vi sembrerà di stare su un'isola tropicale a godervi il caldo e il calmo sciabordio delle onde... spettacolare, anche se quella che state succhiando... non è piña colada




Grande Mariele Ventre, che direttrice! E chi se la ricordava?
A proposito, sono io o Testa e Lavezzi, qui, hanno ideato un sottotesto un filino troppo adulto?

Sì, Mariele, scusa! Vado subito col rebus, non picchiarmi ti prego!

rebus (3, 3, 5)

11 marzo 2011

terremoto 8.9 in giappone.

Il mio contributo giornalistico sul terremoto in Giappone.
Ora ditemi voi: questo video cos'avrebbe di giapponese? Secondo me è una cosa amatoriale fatta anche maluccio 4 anni fa da un tipo di Salt Lake City!
e ansa.it la propone come testimonianza del disastro...



Riguardandolo noto due cose, però, che accreditano il documento: la bottiglia di saké (che non cade, cos'è, incollata?) e l'accento tipicamente tokiese del tipo...

P.S.: grazie a fil e desi per l'accurata collaborazione nella redazione del pezzo

10 marzo 2011

anteprima recensione del vangelo secondo gesù

Da visioni carbonare, recensione uscita lo scorso anno su La Civetta, poco dopo la scomparsa del Premio Nobel portoghese.


Grazie Scrittore. Credo che gli omaggi di questi giorni, tributati dai media nazionali in occasione della sua scomparsa, manchino José Saramago, non lo trovino mai laddove le loro parole cercano di raffigurarlo, forse per l’eccessiva ansia di tratteggiarne un’immagine eroica. Saramago era certamente il premio Nobel impegnato politicamente, membro del partito comunista e critico pensatore del sociale. Certo era l’ateo che diede alle stampe opere sgradite alla Chiesa e attaccò l’immunità e l’impunità di Israele. Indubbiamente fu colui che subì la rottura del decennale rapporto con Einaudi in seguito alle sue righe su Silvio Berlusconi così come entrò in conflitto con il governo portoghese dopo il Vangelo secondo Gesù Cristo. Ma José Saramago era uno scrittore. E proprio dalle pagine del Vangelo emerge – con una potenza eguagliata forse solo in Cecità – quanto fenomenale.
La figura dello scrittore è esile, il suo volto è segnato dalla vita che si è fatta strada a solchi, l’incavo dei suoi occhi si accende ora dei lampi dell’indignazione, che non transige però rassegnazione alcuna, ora dell’irriducibile amore per il mondo e per la parola. Questa è la protagonista.
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alcune novità

ok, ci si parla un po' addosso, ma sarà breve lo giuro...

Alcune novità nella gestione del blog:

Da qui sopra potete "spolliciare" i post.

Da qui sotto, commentare con il vostro login di facebook e con notifiche varie.

Dalla colonna di destra, infine, potete "piacere" la pagina Fb di Pizzacarbonara, così gli aggiornamenti ve li pippate direttamente da facebook. Perché dovreste? Sì me lo chiedo anch'io...

rebus limbici

Questi rebi sono rimasti lì, sospesi tra lor che son sospesi.

E da oggi anche la tabella commenti facebook. la trovate in fondo... e siamo a posto

prima uno
rebus (5, 2, 6)
...














rebus (2, 7, 2, 5)



...e poi pure quell'altro


da partita carbonara: fuori tre, e andiamo!

L'aggiornamento da Partita carbonara con il lamento funebre da Champions League, post Roma e Milan che hanno dato il meglio di sé. Per dire.


Scusi Maestro Adriano, posso andare col De Profundis, ora?

«Non sempre vince il migliore» dice. E in Europa non vince mai... com'è?
Facciamo a capirci: tutti sono già lì a dirmi che il Milan esce dalla Champions League a testa alta. Lo stesso Galliani di cui sopra ricorda – e non si capisce come possa essere un titolo di giustificazione – che negli ultimi dieci anni la Coppa orecchiona si è vista alzata due volte (sommando quella dell'Inter fa tre e vorrebbe raccontarci che il calcio italiano è ancora bello pimpante). Allegri mi informa che questa uscita dall'Europa gli dà carica (hariha) e fiducia per il campionato. Ibra e soci salmodiano che hanno dato il massimo ed è mancato solo il gol.

È evidente che c'è qualcosa che mi sfugge, però. Del resto, a mio (im)modestissimo modo di vedere, delle due, l'una:
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9 marzo 2011

rebbi, come la forchetta

serve che spieghi ancora qualcosa? a voi...

rebus (2, 7, 2, 5)

sondaggio di champions su partita carbonara (seconda serata)

Aggiornamento su partita carbonara. Il sondaggio londinese e un gol piuttosto brutto di Messi, di ieri sera...

la ri-Montella io no, io no!
Prima di tutto: bravi, nel sondaggio di ieri avete azzeccato il passaggio dello Shakhtar... ma nessuno aveva intuito il disastro Roma.
Quindi, andiamo con il sondaggio su stasera: come andrà a Londra?

Tottenham - Milan?

E infine, piccolo regalo per chi non lo avesse ancora visto, il gol di una bellezza dolorosa della Pulce. Per conto mio, l'arbitro anziché fischiare la fine del primo tempo doveva chiudere la partita in virtù di una manifestazione del divino...

8 marzo 2011

L’unità, fare corpo, ultima parte

Aggiornamento da Visioni carbonare con la conclusione del saggio L'unità, fare corpo,  comparso sul catalogo della mostra Volti della guerra. Le idee, gli uomini, la posa curata dalla Civica Raccolta d'Arte di Medole (MN). La prima parte è qui. La seconda è qui. La terza qui.


Marziale leggerezza

Di cosa si sono alleggeriti gli eroi? Quale leggerezza ci promette la loro immagine? Dei corpi. Facendosi corpo unico, unito, unitario, essi sublimano ciò che, dei corpi, li incolla inesorabilmente alla terra. Il carnale, che faticosamente ha trascinato questi uomini dentro le loro vicende, che è stato ovunque, in ogni istante delle loro vite e, soprattutto, delle vite di coloro che li hanno circondati, sparisce. Si distrugge nel simbolo, cioè quando chiediamo alle immagini di essere solo simboli, di accorparsi a narrazione unica, a Unità narrativa. I corpi dilaniati dalla guerra, i corpi dei morti, dei feriti e dei soccorritori, convivono l’uno con l’altro e tutti con l’inesorabile pesantezza della carne e del tempo sempre presente, un frammento privo di direzioni. Questa prossimità e vicinanza, questa comunanza con noi scompare nella sublimazione dei corpi che è il mito del corpo unito. L’identità nazionale narrata come essenza naturale è tecnicizzazione ideologica e autoritaria e scegliere l’identificazione come via di avvicinamento apre puntualmente alla catastrofe.
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sondaggio di champions su partita carbonara

Su partita carbonara, il sondaggione sulla Roma!

Visto che amate fare gli splendidi con le vostre opinioni (chiamiamole così) pallonare, azzeccatemi il pronostico di stasera, via!

Shakhtar - Roma, Rimontella?

7 marzo 2011

nuovo capitolo di carbonara dolce

quarta parte di Carbonara dolce, anteprima qui

Si partiva. Le lande teutoniche, attrezzate a festa per l’evento del nuovo millennio, sarebbero state ospitale teatro delle nostre vicende estive, ben meno nobili e solo parassite di quelle delle maestose spedizioni in marcia da 32 paesi. Con rapace opportunismo, avremmo beneficiato di una nazione con il sorriso tirato a lucido e i tappeti rossi stesi, certo non per noi, ma così era anche meglio, zero responsabilità. «Parla per te» mi avvertirono gli occhi funerei. «Eddài, sono giorni che sai dire solo questo». Aveva due lapidi in mezzo al viso, un corteo funebre. Finse di non aver sentito. «Francamente, se non mi dici cosa vuoi, ti metto in camera con un manico di scopa», incalzai. Il funerale continuava, in rispettoso silenzio.
Scriteriato, voleva giocare, adesso. Aveva un bel da fare, con la sua aria naturale da chissenefrega del mondo, per darla a bere, prima di tutto a se stesso. Ora che le partite della tournée si avvicinavano, la fiera elegante si trasformava in un animale allo zoo, tutta la bestialità repressa dall’incertezza. Il desiderio di correre libero, gonfiare il petto, squarciare gli avversari era viscerale e giovanile, che poi è lo stesso.

rebus di inizio settimana

Rebus (5, 2, 5)

l'aggiornamentone: serie a, liga e pure premier, toh

Ecco, un bel calderone con tutto insieme, via. Direttamente da partita carbonara, il weekend scorso con la palla di cuoio al piè

Allora, è successo di tutto e alla fine non è successo quasi niente. A questo giro, mi sa che me ne frego un po' di serie A o Liga o. Facciamo che ci diciamo tutto in faccia una volta per tutte e poi amici come prima:

La vicenda sabatina di Torino direi che l'abbiamo già anche troppo macinata, lasciamo in pace la moribonda Madama. E del fatto che la Roma abbia vinto a Lecce, francamente... Invece mi sembra ben più interessante che ieri – oltre al ritmo da retrocessione della Samp – si sia vista la mano di Leonardo per la prima vera volta. In due mesi ha conquistato lo spogliatoio e la sculacciata al Genoa, che si poteva mettere in conto, è una conferma del suo comando più per come è maturata che per i tre punti. 

Quel bel fìolo di Leonardo
L'Inter ortodossa, quella con due punte e Sneijder, trotterellava, si lasciava prendere un po' in giro dai grifoni e l'argentino ex-Boca Juniors Palacio faceva pure uno. Nello spogliatoio Leo, cui non pare vero di essere sotto in casa (si badi, dico per l'opportunità, mica per la delusione), la mette giù semplice: o dentro una punta, tutti avanti e ne facciamo un sacco e una sporta, oppure si perde, vedete? Ai pretoriani – soprattutto agli argentini, che a farsi fregare da un conterraneo mica si piegano – non può sovvenire obiezione alcuna, l'Inter scende con schieramento brasiliano e ci mette un paio di respiri a ribaltare gli altri undici e la partita. Oddìo, il fatto di avere quel tipo con la maglia numero 9 là davanti, poi, aiuta piuttosto anzichenò, se il gioco è quello in cui vince chi la butta dentro una volta di più.

6 marzo 2011

rebus rebu reb re r

Ok ok questo è lunghetto, ma la domenica ho ancora più tempo da perdere del solito!


Rebus (9, 6, 1, 7)

aggiornamento dal sabato di serie a

Anteprima da partita carbonara. Juve Milan Gattuso (veramente?!?) e la Samp che va a retrocedere...


Tre delicatissimi che neanche un conte
Mentre la squadra attualmente più deprimente della Serie A, dico la Samp, si fa prendere a schiaffi al Ferraris da un'altra ghenga non esattamente tra quelle che ti stravolgono, dico il Cesena, tornano agli occhi alcuni fotogrammi da ieri sera.
Prima di tutto, c'è un guascone che passeggia per il prato con lo zainetto, nemmeno fosse il picnic di pasquetta: sorride, l'omino (avrà fatto da filtro a un po' di alcol?), mentre gli stewards lo braccano, giacché non è che proprio proprio dovrebbe starsene lì in mezzo. Didascalia: insolente nel solenne minuto silente. 
C'è Cassano che fa uno slalom speciale tra i paletti vestiti di bianco e di nero, magheggiando un trattamento della sfera misterico. Ma il suo sinistro, pigro quasi quanto Chiellini & Co. nel rincorrerlo, vola dalle parti dei Murazzi. E di Cassano la partita non mostra più nulla. Didascalia: Bari vecchia non è Salento e io sì, so' lento, ma lo stesso mica mi pigliate e ora la sparo 'azz... al vento!
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5 marzo 2011

Rebus facilino, è weekend

Sabato sera, adesso vado ad azzannare un mcgigante, ma prima... via, questo è facile


Rebus (10)