6 dolce
carbonara dolce con il sesto episodio, la prima partita...
Adesso sono cazzi. Il loro Sette è un levriero, gambe lunghe e corpo sottile. La testa gli si muove come se il collo non fosse vertebrato e non si capisce mai dove vuole andare, ed infatti salta Carmine per la centesima volta. Siamo sbilanciati. Mi sembra di essere uscito da una bolla solo qualche istante fa. Il primo tempo è volato via. Ecco il levriero prende il fondo, sembra che se la sia allungata ma ha contato bene i passi. Non so bene come, siamo ancora zero a zero.
Il Tony era una vipera, nello spogliatoio, ne aveva per tutti. Appoggia la punta del sinistro e compie una mezza torsione da quella parte, a mezzo metro dalla riga. A me non aveva detto nulla, infatti non ero uscito dal mio solito torpore e i minuti avevano continuato a volare. Garda urla, vedo Monte sul dischetto che dà un’occhiata al Nove – che chiamano Micah – poi a Garda, poi di nuovo a Micah che s’è staccato in mezzo. Stavolta è diverso, lo prendiamo.
Avevamo avuto un’occasione, anche più grande di questa. Il levriero la calcia, la spaccata di Carmine vuole un corner, ma è disperata e, infatti, inutile. Svizzera aveva tirato fuori dal cilindro una magia vera, ma quando era stato di là dal centrale aveva appoggiato con sufficienza al Milite, che era arrivato tardi. È bella, si vede subito, dio se l’ha presa bene! E il Monte non la può anticipare. Il Tony era diventato color del vino a forza di urla e non s’era ancora sbiancato. Micah va su come un martello, il corpo piegato indietro, la vuole incornare dritto per dritto. Qualche istante dopo mi ero sentito risvegliato, un paio di bei passaggi profondi, anche un controllo d’esterno a seguire.
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