31 maggio 2011

Arctic Light

Dopo L'Aurora e La montagna è tornato Terje Sorgjerd, il mago che applica il timelapse alle meraviglie della natura.

E ogni volta crea un'opera più incredibile delle precedenti.


Questo è il racconto di come si è trovato con le sue macchine fotografiche nell'arcipelago norvegese di Lofoten per raccogliere quella che ha chiamato Luce Artica, un fenomeno che va in scena nei cieli dell'Artico tra le 2 e le 4 settimane prima che appaia il sole di mezzanotte.

È come se il giorno e la notte si fondessero e danzassero abbracciati.
Ma basta parole, spazio alle immagini di Arctic Light [dopo il video trovate la descrizione che ne dà Terje]



This was filmed between 29th April and 10th May 2011 in the Arctic, on the archipelago Lofoten in Norway.

My favorite natural phenomenon is one I do not even know the name of, even after talking to meteorologists and astrophysicists I am none the wiser.What I am talking about I have decided to call The Arctic Light and it is a natural phenomenon occurring 2-4 weeks before you can see the Midnight Sun.

 The Sunset and Sunrise are connected in one magnificent show of color and light lasting from 8 to 12 hours. The sun is barely going below the horizon before coming up again. This is the most colorful light that I know, and the main reason I have been going up there for the last 4 years, at the exact
same time of year, to photograph. Based on previous experience, I knew this was going to be a very
difficult trip. Having lost a couple of cameras and some other equipment up there before, it was crucial to bring an extra set of everything. I also
made sure I had plenty of time in case something went wrong.
If you can imagine roping down mountain cliffs, or jumping around on slippery rocks covered in seaweed with 2 tripods, a rail, a controller,
camera, lenses, filters and rigging for 4-5 hour long sequences at a time, and then
having to calculate the rise and fall of the tides in order to capture the essence - it all prved bit of a challenge.

And almost as if planned, the trip would turn out to become very
difficult indeed. I had numerous setbacks including: airline lost my
luggage, struggling to swim ashore after falling into the Arctic sea: twice, breaking lenses, filters, tripod, computer, losing the whole dolly rig and controller into the sea, and even falling off a rather tall rock and ending
up in the hospital. As much as I wanted to give up, the best way Out is
always “Through”. I am glad I stuck it through though because there were some amazing sunrises waiting. At 1:06 you see a single scene from day to night to day.

I asked the very talented Marika Takeuchi to specifically compose and
perform a song for this movie, and what she came up with is absolutely remarkable. Thank you very much Marika!

Available in Digital Cinema 4k

Terje Sorgjerd: Vimeo profileFacebook pageTwitter
Music: Marika Takeuchi – The Arctic Light

awareness test

I prossimi video fanno parte di una campagna promossa dal Comune di Londra.

Al di là del messaggio che propongono, divertitevi a provare se riuscite a essere vigili e a cogliere davvero tutto.

Test dell'attenzione!

uno...



due...



tre...



e quattro

30 maggio 2011

VLT

Nuovo Timelapse, e ovviamente rubrica aggiornata!

Quest'opera è stata creata sotto il cielo che sovrasta l’Osservatorio del Paranal sul Cerro Paranal, una montagna alta 2.635 metri nel deserto di Atacama (Cile). Lo strumento principe dell'osservatorio è il VLT che, alla faccia di tutti i nomi strolicati che si inventano per le faccende scientifiche, è semplicemente l'acronimo di Very Large Telescope!


Il video è spettacolare e la danza dei quattro telescopi che compongono il VLT è quasi commovente, in quel teatro...

[fonte: leganerd]


Timelapse Footage
Credits:
ALL IMAGES: (eso.org) taken on location by Stephane Guisard and Jose Francisco Salgado.
ESO/S. Guisard (http://www.eso.org/~sguisard)
ESO/José Francisco Salgado (http://www.josefrancisco.org)
MUSIC SCORE: "We Happy Few" - The Calm Blue Sea (2008)
EDITION: Nicolas Bustos

29 maggio 2011

farsi gioco del gioco

da Carbonara birra e partita, due o tre pensieri sulla finale di Wembley...

Assistiamo sempre a qualcosa, se gioca la squadra vestita di azul e grana. Talvolta è la stanca e costante facilità con cui potremmo riconoscere un rullo compressore vincere su ciò che gli fa fronte. Più spesso è l'inedia arrogante del tennista perfetto che, conscio della sua infallibilità, toglie il velo che la nega alla vista solo se e quando è necessario, facendo cadere le braccia agli operai sudati – che credevano di averlo ormai messo alle corde – e portando a casa la partita sbadigliando. Infine, qualche volta, il Barça e il Gioco si fondono in un rito orgiastico, diventano il rito e tutti godiamo dell'estasi che ne scaturisce, che aspettavamo.


È l'estasi dei culés a Barcellona – ma non in Plaza Catalunya che è rimasta coraggiosamente insediata dagli Indignati – che celebrano di nuovo le Grandi Orecchie. È quella della Masia, la cantera che produce i talenti che stanno trasformando il calcio mondiale e distruggendo ogni record. È quella di Guardiola e del suo pensiero educato e totale. Quella di Abidal che sconfigge la sconfitta. Ma è soprattutto qualcosa che non sta nelle parole, nei trofei o nei numeri: una grazia dispensata attorno a tutto questo ma che non si esaurisce in questo, che non può ridursi a quello che ripetiamo continuamente per cercare di spiegarcelo.

In questa sensazione di superamento, di oltrepassamento e di mai visto prima ci viene da dire che questi fenomeni stanno facendo la Storia. Sentiamo il tempo che si sospende, che si ferma  o che accelera tanto da sfuggire alla percezione e per tenere in piedi la nostra invenzione di dirci umani – che poi è come dire l'invenzione del tempo stesso – avvertiamo l'esigenza di proiettare già subito ciò che ci sta davanti – ma anche dietro, anche intorno e che non comprendiamo – di proiettarlo, dicevo, sulle pagine di un libro di storia, cristallizzarlo lì, illuderci di averlo preso. Ma non è la Storia, quello che fa il Barça.

Il Barça vuole fare il gioco, farsi gioco. Ecco, in questo farsi gioco va in scena anche la desolazione degli avversari, imbambolati, come presi in giro. Come se i catalani si stessero facendo gioco di loro. E si stanno facendo gioco – meglio – il gioco si sta facendo di loro. Il calcio si fa nel Barça, del Barça. È il Barcellona estatico, immediato e istantaneo e – proprio per questo – eternizzato, che non gioca ma piuttosto è giocato, attraversato dal gesto e dalla meraviglia. Ci meravigliamo del suo meravigliarsi, vale a dire: sia dell'essere meravigliato che del farsi meraviglia del Barça. La nostra meraviglia, il nostro stupore è il Barça che disattende al nostro disperato intento di farne Storia, di fermarlo con lo scorrere del tempo.

E continuare a provarci con le parole, a sommare i motivi di tanta maestà, affannarsi a prevederne i successi futuri è puro tentativo di appendersi, di non farsi travolgere dall'eternità provando a eternizzarla; è voglia di non aver più paura di morire. Ma c'è morte più dolce e delicata di questa rivelazione, di questo tempo squarciato dal dribbling di Messi, dall'incedere di Xavi, dalla monumentalità di Piqué?

28 maggio 2011

proprio non potevi fare altro che scrivere?

Ed eccoci di nuovo con la rubrica Ti cito... In giudizio!


Noi l'abbiamo ascoltato, fermi in silenzio. Ci siamo alzati e siamo andati dove ci ha portato. Lontano dalla Tamaro.

27 maggio 2011

nella mente di James

Sono ormai alcune settimane che il fenomeno Venerdì è arrivato ad allietare le nostre esistenze e a trasformare il nostro concetto di Poesia.

Molti di voi ci domandano spesso: "Ma chi è James?"; "Come fa a produrre i suoi testi"; "È James che crea le immagini?"; "Qual è il segreto della sua arte?"

Non possiamo davvero rispondere a tutte queste domande, in parte sono interrogativi misteriosi anche per noi.

Ma nella nostra cassetta della posta, proprio stamattina, abbiamo trovato un regalo inatteso accanto alla poesia consueta e vogliamo farvelo godere con noi. Speriamo servirà a darvi un'idea di come i meandri della mente del Sommo veicolino i pensieri prima di dispensarceli in forma perfetta.

il venerdì che (non ti) aspetti

È venerdì, e come ogni venerdì... non serve nemmeno, o Fedelissimi, che ve lo spieghiamo oltre, non è vero? Allora andiamo
(ma restate sintonizzati, c'è una sorpresa!)

26 maggio 2011

ufficio réclame - Ep. IV

Ricordo benissimo: allora come oggi, si era tutti preoccupati per le sorti del nostro viaggio estivo.

La necessità – allora come oggi – di un'automobile per gli spostamenti intermedi si faceva impellente e non sapevamo più dove sbattere la testa.

Però, a proposito di testa – e purtroppo solo allora e non oggi – ne imperversava una, tra le lande italiote, che valeva delle gioie pallettare tutte rossonere – altro che quelle di oggi!

Entrò così nel nostro ritrovo, al campo, e il resto è storia.

25 maggio 2011

essere john mcenroe

Da Visioni carbonare, una recensione che mi è tornata in mente mentre assistevo al Roland Garros...

«John McEnroe è un mito». Parole che devono essere state sulle labbra di un incalcolabile numero di appassionati dello sport con la racchetta. Ma non solo. McEnroe è un mito anche e soprattutto nel senso classico della parola. I suoi incontri a Wimbledon contro Borg, agli inizi degli anni ’80, sono diventati più che proverbiali, hanno attraversato e segnato quasi tre decenni e creato un nuovo immaginario, un nuovo mondo che esiste anche lontano dalla rete e dal campo: McEnroe, il suo aspetto da pestifero (per non dire dell’atteggiamento!), il suo febbrile desiderio di correre incontro alle fucilate uscite dalle corde dell’imperturbabile Bjorn, la sua racchetta di legno vibrare una carezza nell’aria e compiere l’incantesimo affettando la palla e facendola morire appena di là dalla rete. Per la mia generazione queste evocazioni, proprio come quelle di Italia-Germania 4-3, quelle del Mundial ’82, quelle di Ali-Foreman a Kinshasa e chissà quante altre, narrano di un mondo che non abbiamo visto e sono pura mitologia; fanno parte della nostra crescita, sia che provengano dalle parole nostalgiche dei genitori intorno ad un tavolo o dalle voci, di nuovo appassionate al ricordo, dei Tommasi&Clerici di turno o, ancora, dalle pagine frizzanti ma intense di questo piccolo capolavoro di Tim Adams.
leggi tutto...

floating chicago

Torniamo sulla sezione Timelapse&Co.


Questo video, come spiega la descrizione dell'autore Craig Shimala – subito sotto – è un collage di timelapse "sparati" allo skyline di Chicago e poi riflessi in orizzontale, specchiati.
L'effetto non è niente male. Proviamolo.



Through the past couple years I've shot a decent amount of time-lapses of the Chicago skyline. I figured why not take all of those and throw the same mirror filter that was warmly welcomed by a lot of people on this: http://www.flickr.com/photos/cshimala/5275838854/
I'm still scratching my head on how long it took me to attend to that dirt spot on my window that shows up too often.
Music: Neon Canyon - Libra

24 maggio 2011

ti cito! (in giudizio)

Da oggi, inauguriamo felicemente una nuova sezione. 

Questa è dedicata alle citazioni!

Sapete tutti quei siti [Wikiquote su tutti] in cui potete andare a pescare le frasi più d'effetto dei personaggi celebri, siano artisti, letterati, musicisti o sailcazzo cosa?
Quei bei siti, spesso oltremodo melensi, dove pescate la frasetta per gli auguri alla vostra dolce metà, che nemmeno nei Baci Perugina?

Parliamo proprio di quei posti che saccheggiate per sembrare fighi e intellettuali nei vostri status di Facebook!

Noi dello staff ci siamo chiesti: «Perché noi no?» E ci siamo anche risposti: «Perché fa schifo!». Quindi, in questa sezione procederemo all'operazione inversa!

Saremo il vostro scandaglio, nelle profondità di tutto lo scibile della nostra premiata specie, e riporteremo qui il peggio delle citazioni. Quelle veramente che non si possono sentire o leggere, quelle che magari non vogliono dire una beata o – peggio – che vogliono dire la più stronza banalità e la più banale stronzata.

Andiamo a cominciare senz'ulteriori indugi, che di lavoro da fare ce n'è anche troppo! Il link alla sezione che raccoglierà tutte le perle di saggezza gettate a noi porci e che noi, suinamente, avremo raccolto e conservato, lo trovate nella colonna qui accanto [e in definitiva è questo]
[p.s.: Se volete contribuire, noi ne siamo inverosimilmente onorati!]

[p.p.s.: Questa sezione è terribilmente disonesta. Sceglierà frasi a caso, astraendole dal contesto e fregandosene della correttezza nei confronti dell'autore. Lo farà volontariamente. Ci piace così]


Buon inizio. Siamo soddisfatti. Grazie Umbe.

23 maggio 2011

citycycle, ovvero: riesci a bere pedalando?

CA-PO-LA-VO-RO!

erano secoli che si cercava un compromesso salutare tra ubriachezza e spostamenti stradali.

Come al solito, gli ammeregani sono troppo avanti, e presentano CityCycle!
qui sotto potete pipparvi il video di un'allegra zingarata tra avvinazzati che veicolano la loro forza di barcollamento sui pedali, trasformandola in niente meno che 10 km/h di velocità.



questo, invece, è il sito ufficiale... potete trovare altri video e la maniera di procurarvi questo gioiello destinato a diventare al più presto molto più necessario delle stesse mutande che (non) state indossando.

Coprite d'oro questi benefattori!

[fonte: gizmodo]

questo non lo azzeccate...

E vorreste dirmi che voi sapete risolvere questo? Ma fatemi il favore, fatemi...

rebus (6, 4, 2, 10)

Grímsvötn vi frega le ferie

È tornato Eyjafjallajökull?

Naaa, stavolta è il fratello Grímsvötn a far chiudere gli spazi aerei intorno all'Islanda. Vacanze primaverili in programma? Va be', anziché oltreoceano andrete a Jesolo, vedrai...

Alcune foto piuttosto spettacolari trovate qua e là in rete:


22 maggio 2011

optimist

da Visioni carbonare, un gradito ritorno


Abbiamo già parlato qui di Holi, il festival del colore.

Brian Thomson [link alla sua pagina vimeo] regala con questo video la sua interpretazione della manifestazione mondiale che saluta la primavera in un trionfo visivo spettacolare.
Sotto il video, la descrizione originale dell'autore.


This video was shot at the Sri Sri Radha Krishna Temple in Spanish Fork, Utah. Their annual Festival of Colors was a great opportunity to test the slow-mo capabilities of my Cannon 7D. After hearing Zoe Keating perform this song in Portland, OR I was inspired to edit this footage to her beautiful music. I hope that she and her son enjoy the video.

21 maggio 2011

dice il saggio – il rebus più invecchia più sa di vino con la gallina

Posso dire che non siete carini per nulla proprio? Uno si sbatte nella creazione di siffatte opere enigmistiche e voi ne ignorate i prodotti che nemmeno con la bancarelle delle calze al mercato.
Eddài, che modi! Comunque, non siamo certo tipi che si offendono e, lavorando per voi per il solo gusto di vedervi sorridere, vi riproponiamo quei rebus che avete lasciato tra color che son sospesi.

C'era questo, ha già la sua bella età...
 
rebus (5, 1, 7)
... quest'altro, che va per il pensionamento...

rebus (15)
... e quest'ultimo, ancora un giovanotto!
 
rebus (12, 7)
Mica penserete che siamo andati a ripescare tutto! Ci sono reperti archeologici che, per ora almeno, meritano di non essere disturbati... e poi non vogliamo appesantire di lavoro le vostre testoline, delicati!

Via, buon lavoro!

20 maggio 2011

il risveglio del Venerdì

bello svegliarsi e trovare la propria cassetta delle lettere già piena.
Soprattutto quando si tratta di Poesia, di respiro dell'anima, di dipingere delicatamente i primi tratti del weekend per farne un'opera d'arte, di nuovo.

Godiamo!

19 maggio 2011

ufficio réclame - Ep. III

eeeee giovedì... ebbene sì, ero lì che mi godevo il meritato riposo e PAURA!!! L'ADUNATA MILITARE! LA GUERRA! GLI ALIENI! BRUNO VESPA ATTACCA!
E invece era mia madre che ha scoperto che è primavera, toh. In un niente, le stanze non erano riconoscibili e i pavimenti vivevano il loro stato liquido più insaponato.

Poteva tutto ciò non evocarmi un super classico? (Godetevelo, ha sconfitto nelle eliminatorie dei campionissimi [che torneranno nelle prossime settimane] per essere qui oggi...)

ah, se chiamate i numeri telefonici al termine dello spot, fatemi sapere cosa ne ottenete!
[ultima cosa, prima del video: da questa settimana UFFICIO RÉCLAME ha la sua bella sezione privata, trovate il link anche nel banner qui a destra. A posto!]

mentos. cola. danno grosso

Ok, Mentos. Bottiglia di Coca. Il resto lo sapete. Ma stavolta...


[fonte: leganerd]

16 maggio 2011

saper vincere e passarci subito sopra...

Fatemi capire... è un vizio?

nuova sezione - Timelapse!

El Cielo de Canarias è un notevolissimo timelapse di Daniel López, creato a Tenerife e del quale tutte le info sono a questo link [ma alcune anche sotto al video...]

Con questa opera, abbiamo il piacere di inaugurare una nuova sezione!
Sarà dedicata proprio ai Timelapse [cliccate sul titolo per raggiungerla] e potrete trovare il link anche nel banner della colonna di destra



"El Cielo de Canarias" "Canary Sky"
Project produced by Daniel Lopez. elcielodecanarias.com
Scenes taken from Tenerife, more than 2,000 meters above sea level and over a year to capture all possible shades, clouds, stars, colors from a unique landscape and from one of the best skies on the planet.First in a series of videos nocturnal and crepuscular Time Lapse taken in the Canary Islands trying to capture the beauty of each island.To capture the natural movement of the earth, stars, clouds, sun and moon TimeLapse technique was used, Dolly vertical and horizontal rails, spindles with horizontal and vertical movements. HDR data collection.
Some scenes of the video:
- "The Cathedral" in the plain of Ucanca, night shot with the planet Jupiter across the scene.- El Arbol de Piedra (Roque Cinchado) with a Tajinaste pointing to Polaris.- Tajinastes "night", The Red Tajinaste, endemism Canario blooming in spring.- The "hat" in the Teide. Formation of a cloud known as cap at the peak of Teide.- "Waterfalls of clouds crossing the mountains and rivers of multicolored clouds.- Sea of clouds crashing against the mountains as it did the sea.- Large pool of water in the plain of Ucanca lenticular clouds where stars are reflected.- Tajinastes night with the Milky Way taken out on the horizon with a dolly track.- Video of the sun setting and a double green flash. "- Pleiades and the Andromeda galaxy between rocks in the mines of San Jose.- Scenes spectacular sunset in the Teide National Park with clouds and moving dolly.- ArcoIris from the Teide National Park.- Multicolor Halos around the moon.- Clouds remain stationary hours at the site are changing their colors as the sunset

Daniel Lopez is a photographer / astrophotographer based in Tenerife . Works by photography and video, specializing in evening using many techniques, from camera tripod grasp heaven and earth in the same photo, amateur telescopes to take pictures of astronomical objects to professional telescopes to capture details and high resolution. It also performs and produces videos about nature, landscapes and interesting places in the draw is always something new and take another different view and "magical."
elcielodecanarias.comdaniel.lopez@elcielodecanarias.com
Music:Angel´s Tear (Aeon 2). Matti Paalanenjamendo.com/​en/​artist/​matti.paalanen

15 maggio 2011

essere argentino. essere Soriano

Da Visioni carbonare, un testo a quattro mani di qualche anno fa dedicato a Osvaldo Soriano...

Se non vi è davvero mai capitato di scrivere un testo insieme a un caro amico, se proprio non avete mai provato la sensazione di intrecciare la carne delle vostre parole con le ossa delle sue (e nemmeno, sventurati, il contrario), dovreste lasciar cadere immantinente qualsiasi attività vi stia occupando membra e spirito in questi istanti e correre da lui/lei – oppure far suonare il suo telefono – e suggerirgli di rimediare prima possibile al vostro vuoto.


Per quanto riguarda me, questa fortuna l'ho avuta più volte e non smetterò mai di vantarmi delle sensazioni che le persone così coinvolte mi regalarono. Quella che segue è un prodotto a quattro mani, due voci, due spiriti e quattro occhi che apparve un certo mese di un dato anno su La Civetta.

Essere argentino: scoprirti figlio peronista di un dipendente pubblico della Patagonia che solo per dovere si è piegato a sottoscrivere la tessera del partito guidato da quel mentecatto di Perón. Essere argentino: non poter fare nulla per non sentire tuo padre che s’infuria contro la radio che trasmette i discorsi del generale, mentre tu nella tua camera preghi perché quella santa donna di Evita ti mandi un pallone il 6 di gennaio. Essere argentino: scrivere a Peròn, chiedere un dono a lui che ripete sempre che “i bambini sono gli unici privilegiati”, aprire tempo dopo un pacco e trovarci un pallone e le divise per un’intera squadra. Essere argentino: aver fatto goal al Gato Díaz, quello che aveva parato il rigore più lungo del mondo. Essere argentino: meritarti per ben due volte il titolo di campione del mondo di calcio, la prima volta per effetto delle manovre di un regime sanguinario, la seconda grazie alle prodezze di un folletto chiamato Diego Armando. Essere argentino: non avere il coraggio di dire una parola davanti a quel ragazzo con un cespo di ricci scuri in testa che con un’arancia fra i piedi è in grado di fermare il tempo e saturare lo spazio. Essere argentino: sentire il bisogno di andare di corsa a mettere sulla carta tutte le parole che il ragazzo con l’arancia ti ha paralizzato in gola e dare alla luce il tuo primo racconto sul pallone. Essere argentino: persuaderti che una partita di calcio contro una qualsiasi selezione inglese possa risolvere il problema delle isole Malvinas.
Essere argentino: sapere che tuo padre non crede affatto che tu possa fare il calciatore né tantomeno lo scrittore, che invece ti vorrebbe meccanico e, per non deluderlo, accettare di vivere per tre giorni nel garage di casa aiutandolo a smontare e rimontare un’automobile dal primo all’ultimo bullone (e guai se ne avanza uno!). Essere argentino: aver visto il tuo vecchio cadere e rialzarsi così tante volte che ormai, mentre lo guardi stanco e sconfitto, sei tu ad incoraggiare lui a non mollare, ché tanto tu sarai sempre là a mandargli una barca con le sigarette. Essere argentino: convincerti che la relazione che tu, falso console, stai intrecciando con la moglie dell’ambasciatore inglese sia al centro dello scoppio della guerra per quelle stramaledette isole Falkland. Essere argentino: prendere una sbornia colossale tracannando whisky in compagnia di un gorilla furioso col moccio al naso. Essere argentino: affrontare i pericoli di una rivoluzione in un paese straniero solo per l’orgoglio di poter innalzare al vento la bandiera bianca e celeste sulla quale il sole non tramonta mai. Essere argentino: ritrovarti chissà come e perché in una manifestazione sindacale in cui a gran voce si chiede il ritorno di Perón, non essere poi molto convinto che la voce che manda proclami di lotta da un registratore portatile sia proprio quella del grande generale e allora chiamare tuo padre perché possa confermarlo senza alcun dubbio.
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14 maggio 2011

È sabato ma è sempre Venerdì

Amiche e amici della Poesia.

Il Sommo ha saputo che ieri il Sistema ha tentato di opporsi alla sua Regola artistica, e ha voluto farci un regalo per tranquillizzarci tutti [questa graditissima sorpresa è andata a completare l'apposita sezione che trovate seguendo il link nella colonna qui accanto oppure semplicemente cliccando qui]. Noi ne siamo ovviamente onoratissimi, ci inchiniamo a tanta maestà e vi invitiamo a godere con noi, ancora una volta in questa settimana, delle

Vi ricordiamo, o affezionati, che già ieri [qui il link] l'appuntamento con i Venerdì era cominciato alla grande:

13 maggio 2011

abbiamo temuto di perderlo, ma alla fine... è Venerdì!

Signore e Signori affezionatissimi, è successo di tutto.
E dobbiamo chiederVi infinite volte perdono, anche se la colpa non è del tutto nostra... le piattaforme blogger sono rimaste bloccate per tutta la giornata, facendoci seriamente temere di non poter rispettare la Vostra onorevole voglia di Venerdì.
Non avrete certo pensato che il ritardo fosse dovuto al Poeta, vero? Lui aveva consegnato con ottima tempestività e delizioso stile, come al solito.

Comunque, sia quel che sia, ora siamo qui ed è meglio mettere da parte i timori e i rimpianti e lasciare finalmente spazio a...

12 maggio 2011

ufficio réclame - Ep. II

NBA
Nel più grandioso torneo di basket – e uno dei più attraenti spettacoli del pianeta – i Miami Heat dei Big Three e di LeBron James hanno asfaltato i leggendari e plurititolati Boston Celtics.


Bravissimi, fortissimi e tutto quello che vuoi eh, per carità... [toh, beccati il link]

... ma provate a metterli alla Prova Masticazione, e allora ah-ha! Voglio proprio vederli! Tsk...

11 maggio 2011

monty python status day

Ieri era la giornata mondiale dedicata alle citazioni dei Monty Python, o altrimenti detta:


Su questa pagina Facebook trovate tutte le info, che tanto ormai sono inutili perché la giornata era ieri ed è stata un successone, mica che arrivate tardi e potete prendervela con noi, ecchecca'.

Ma, siccome siamo buoni, c'è pure il link al prossimo Monty Pyhton Status Day. Manca solo un anno!


And now for something completely different...


10 maggio 2011

las vegas - 24 hours of neon

Philip Bloom è un filmmaker di talento e parecchio attivo, potete trovare info su di lui e i suoi film dal sito ufficiale e dalla pagina facebook.

Io voglio suggerirvi questo timelapse girato nella città dei neon nel deserto. Per una volta, quel che succede a Las Vegas esce da Las Vegas e si srotola sotto i nostri occhi. Buon godimento.
[appena sotto al video, alcune info sulle tecniche e la strumentazione (fonte: clickblog.it) e un behind the scenes fatto bene, con dettagli di esecuzione fotografica molto chiari]




Philip Bloom è un fotografo esperto nella realizzazione di time lapse ed ha deciso di immortalare le luci di Las Vegas e restituire un’esperienza quanto più realistica possibile sfruttando la tecnica HDR.
Per la realizzazione sono state utilizzate più fotocamere:

maggio, tempo di milan

da Carbonara birra e partita, l'aggiornamento su quella notizia di margine secondo cui lo scudetto è stato assegnato.

E venne maggio. E come ogni anno, si prese la briga di decidere, mese coraggioso.

È uno che spacca in due le stagioni, quelle del meteorologo, e regala il primo sole vero, le prime notti chiare e la luna finalmente all'aperto. Ma si occupa pure delle stagioni sportive e tra tante – guarda un po' – anche di quella calcionara.

«avevo detto che avremmo vinto lo scudetto».
avevi detto «tutto», ma va be'...
Mica sarete stupiti che siano rossonere le sirene che invasero in congruenza temporale le piazze romane e quelle milanesi. Io lo vo vaticinando dall'autunno scorso, dalla prima giornata di vetta, che non poteva durare; che la bolla gonfiata da Ibra era sul punto di esplodere, a momenti; avevo anche intuito che sarebbe stata la Signora torinese ad arrivare a fari spenti a strappare le bottiglie di spumante ai meneghini. Che volete farci, quando uno ha l'occhio lungo... ma poi, avete idea di quanto pallone abbiano visto queste pupille? Ancora vi pare che potrei sbagliarmi con tanta leggerezza?

«Boia, so' bell'è briao... certo se
me lo bevevo era meglio...»
Che il dicastero del pallone italiano risulti presieduto da Massimiliano I il Livornese, diciamolo, non erano in tanti ad aspettarselo, tempo fa. Eppure lui ha agguantato subito le insegne del comando, senza mai scendere la faccetta da sberle e l'espressione a metà tra il divertito e il "m'importa 'na sega". Aveva fatto finta di niente quando il Capo del Paese – prima che delle vicende lavorative di Via Turati – gli metteva una mano inceronata sulla spallina della giacca e ordinava la presenza – fantasmatica – di Ronaldinho nell'attacco dei futuri campioni. Max ha atteso poche settimane per prendere da una parte il Siòr Galliani e tagliargliela sottile sottile, tipo: «Dinho è uno scaldabagno. In spogliatoio mi vien comodo – per carità – ma sul prato è proprio sprecato, mi viene meglio mandarci un aratro tatuato e incosciente, con una voglia di vincere che neanche Valentino Rossi dieci anni fa».
leggi tutto...

9 maggio 2011

sole e rebus, serve altro?

sìììì sìsì, ci tocca il rebus. Come? Fa caldo? meglio.

rebus (12, 7)

aniboom - corti animati

ok, spettacolo...

Aniboom è un sito che raccoglie corti animati. Alcuni sono davvero ottimi e vanno goduti perbene. Ne propongo un po':


orsi e problemi con la neve...



... del perché fare test sugli animali...



... meditazione e l'arte di avere a che fare con gli insetti...



... e infine: lo sapevate del feticismo di Napo?

la rivolta

Da Visioni carbonare, l'anteprima di una nuova recensione da La Civetta di maggio.


Su La Civetta di maggio 2011, una mia presentazione dell'ottimo testo di Pierandrea Amato, La rivolta,
libro filosoficamente prezioso e attuale in modo straordinario.




Nel box qui sotto, un'anteprima del numero de La Civetta, basta un clic per vedere la versione ingrandita. Segue la mia recensione.



«Materia di queste pagine è la rivolta». In quella zona oscura che nemmeno si può immaginare come un luogo, in un anfratto prima del pensiero che dello spazio, sta la rivolta. Della quale, innanzitutto, ogni cosa si può dire tranne che stia; mai situata, contenuta, quando la rivolta sta è solo preannunciata, essa sta facendosi. Per questo, per questa sua de-localizzazione sempre sul punto di accadere, non la si può dire ma solo effettuare. «Non c’è in questo senso un pensiero della rivolta, ma esclusivamente atti rivoltanti».
Eppure queste pagine si fanno materia e fanno materia propria dei concetti attorno alla rivolta. Ma non per trattenerla, spiegarla, aprirla alla vista e darne una definizione. Per rivoltare, piuttosto, tutte queste attività, disattenderle proprio nel loro essere aspettative, tradire la fiducia di chi vuole imparare. Queste pagine, allora, il nostro voltarle e rivoltarle, la parola che scrivono, lo sguardo che le scontra, sono tutti rivoltanti.
Il rivoltante suscita rifiuto, è esso stesso un rifiuto, si genera da un rifiuto. E il suo rivoltarsi è l’opportunità politica che sola può proporsi di rifiutare il potere. A patto, però, di non proporselo affatto. Perché la rivolta non è rivoluzione: non è un fine ciò che essa persegue e non prova alcun affanno in direzione di una realizzazione. L’essere rivoltante non sa cosa vuole, tutt’al più avverte l’insopprimibile scoperta di ciò che non vuole più.
Ecco perché l’oppresso che si riconosce in una similitudine tra oppressi e organizza la propria identità nel rovesciamento dell’oppressione nulla ha a che vedere con l’essere rivoltante, bensì tutto ha del rivoluzionario, di chi sta già sempre instaurando il potere venturo e poco importa che lo desideri. «Il rivoltoso invece è tale unicamente nel lampo della rivolta».
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5 maggio 2011

venerdì con James (e non è nemmeno venerdì!)

Questa non ce l'aspettavamo!

Mentre eravamo già pronti ad archiviare una stanca giornata senza infamia e senza lode, quale non è stata la nostra sorpresa nel trovarci, sul fondo della cassetta della posta, la poesia settimanale – o dovremmo chiamarla la Grazia Artistica? – che siamo abituati attenderci nei venerdì.

Be', sorpresa, stupore, incredulità non possono comunque fermarci né farci godere una sola stilla in meno di

ufficio réclame - Ep. I

ok... eravamo lì noi dello staff, che aspettavamo dopo una lunga e laboriosa notte di cazzeggio.
Aspettavamo cosa? La colazione! Fatto si è, però, che nessuno la stava preparando...

«Si alza dalla sedia del bar chiuso, lentamente Cisco all'improvviso dice:

scusate, senza offese...»

il resto è Storia, e ve lo trovate qui sotto:



disponibile anche nella versione di pochi anni dopo, quando ci ritrovammo nello stesso bar ma ormai era l'inizio degli anni '90.

Riscrivemmo il testo dello spot, ma solo per il gusto di tuffare ancora biscotti nel latte...

4 maggio 2011

clàsico. fine lavori

Da Carbonara birra e partita, l'ultimo atto del Clàsico più lungo della storia

Non credete a chi vi dice che non è vero. La Storia si fa con i Se, eccome.

Se il numero 10 degli altri è un piccoletto spettinato con la magia leggiadra nei piedi e il tuo 10 sta sulle spalle di Lass - figliolo del quale quanto di più leggiadro si possa dire è: "Diarra saltato ancora da Messi" - ecco, se le cose stanno così, non puoi nemmeno ritenerti vittima di ingiustizie. 
Se invece, pur di lamentarti di tutto il mondo e far la guerra ai mulini a vento ma molto meno simpaticamente di Chisciotte, ti metti a fare il guascone sarcastico, finisci in gabbia, da lì spedisci i pizzini ai tuoi prodi e la sera dell'evento clou (rima con Mou) diventi un latitante e nessuno sa davvero dove sei, forse sarà pure che tutti ti cercheranno, ma con ansia non maggiore a quella impiegata in trent'anni per Provenzano. Dilemmi da Nanni?



Se per tentare di contenere la squadra più emozionante, più piena e più vicina a essere definita "la migliore di tutti i tempi" chiedi ai tuoi marcantoni di bianco abbigliati di sporcarsi la divisa col sangue altrui, esposto a forza di calci, non è che davvero puoi lamentarti se giochi per un po' in 10 e il tuo piano - geniale, comandante! - di pareggiare a reti inviolate in casa per strappare una patta con reti a Barcellona finisce a capinere. Se, non bastasse il resto, la tua strategia è questa ma non presiedi il trono del Cesena, bensì quello della Casa Blanca, e proprio contro gli azul-grana, forse un senso di giustizia lo suscita, il fatto che te ne torni a casina.

Sì perché, se è vero - come è vero - che nel calcio non c'è giustizia (chiedete, nel caso, all'Arpino di Azzurro tenebra), il Barça suscita a noi fedelissimi un possesso di completezza e solletica una dimensione estetica che va oltre: laddove non c'è nulla e invece vien voglia di alloggiarci proprio questa sublime intesa tra le maglie catalane e la perfezione della fisica, della realtà, della gioia. La gioia dei Cules nell'arena del Camp Nou, gridare Olè intorno al campo verde, saltare per ore mentre la sfera accarezza sempre e solo i piedi dei tuoi, vedere la rete gonfiarsi e capire che è fatta.

E non servono spiegazioni, e se Guardiola filosofa, come fece un mese fa tornando a Brescia, che lui non sa che consigli dare per fare grande una squadra, lui, per vincere, usa Messi, spiegazioni nemmeno le andiamo cercando.
Guardiamo, godiamo, Finale.

1 maggio 2011

El Clásico


Una nuova giornata di Liga se ne va. E non cambia nulla! Il Barça perde e il Madrid perde pure. La differenza? Piccola, tutto sommato... i catalani restano a +8 e sono sostanzialmente campioni e, non bastasse, si siedono al Camp Nou ad attendere che i rivali vengano a tentare di ribaltare le sorti già scritte della Champions. Per il Real, inguaiato dalla missione impossibile che tuttavia gli toccherà tentare, arriva un'altra sconfitta. In casa. Laddove Mourinho era stato inviolabile per nove anni, tre violenze in un mese. Non malissimo.

Vi propongo un'opera che riassume la situazione. Non solo quella della rivalità più osservata dello sport attuale, ma pure un po' quella del magistero pallonaro tutto.

Dal gruppo di filmmakers di cui vedete il logo qui accanto [e qui il sito, toh], una rivisitazione di un evento che dovrebbe ricordarvi qualcosa anche se non siete malati di pallone... buona visione!