«Mi sa che c'ho la febbre...» |
«Dica "trentatrégiornate". Uhm... Signora mia Beneamata, non mi piace neanche un po' questo rumore che sento all'altezza del cuore, appena sotto lo scudetto. E il termometro dice meno otto, un febbrone.
Mi prende tre pastiglie di Leomicina al giorno, perché 'sta infezione ribelle bisogna che la estirpiamo dallo spogliatoio. Il fiato corto, dice? È normale, sentirà anche le gambe pesanti e faticherà un po' a inquadrare la porta, vero? Eh lo so, sono malanni di fine stagione. Ma non vanno sottovalutati, sennò si rischia di restare senza Coppa l'autunno prossimo. E al siòr Massimo chi glielo spiega, poi? Per carità!
Prego? Le caramelle Mou? Mah, la minestra riscaldata è un po' il rimedio della nonna, ma se le piace... Arrivederci eh, torni se non migliora e lasci perdere gli ospiti tedeschi, per un po'. E niente prosciutto, che il Parma è indigesto! Avanti un altro!»
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