Metti un lungo weekend, un aereo, l'affacciarsi della primavera.
Strade piene, larghe piazze, tanto alcol. Metti camminare molto e senza sforzo, spostarsi in metro per ripagarsi un costoso biglietto, metti convivere con gli amici giorno e notte e mangiare troppo, sfogare la gola. Metti una conoscenza speciale, poi un innamoramento improvviso e, infine, guarnisci il tutto ancora con sangria e croquetas. Questa può essere la tua Madrid.
Ah! Se non dimenticherai di spolverare tutto con molte fotografie. Se queste foto saranno molto più di un racconto. Se, guardando quelle immagini, starai sentendo la voce di Madrid. Allora ciò che starai osservando, ascoltando... quello che percepirai è Madrid di Gabriele Zabelli.
Non potremmo presentare Gabriele meglio di quanto faccia lui stesso nella Bio [eccone un passaggio]:
Sogna un mondo di perversioni e di sogni dove la realtà si può sfiorare solo con un dito. Orgoglioso delle origini, odia la bella fotografia, le cose fatte per bene, e amante della chiarezza, gli piace stropicciare tutto ciò che ha attorno subito dopo averlo stirato.
Ma forse non c'è nulla che ci dica di lui più delle sue stesse foto e, per goderne l'eleganza, la delicatezza del tocco sulle vostre retine vergini, dovreste indubbiamente gettare un paio di sguardi sul
l'ultimo progetto pubblicato è proprio Madrid, di cui ho sparso alcune foto in giro per il post, per gentile concessione dell'autore.
Visitate le 7 sezioni del progetto, ognuna è un individuo che passeggia per la capitale spagnola e la sente su di sé. Ecco perché dovete accendere le casse e alzare il volume!
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